Pur non figurando solitamente tra le piante più note, il Ginkgo Biloba risulta a tutti gli effetti una pianta dalle apprezzate proprietà naturali. Le sue origini sono asiatiche (Cina e Giappone) e affondano le loro radici nel tempo, tanto che i primi ritrovamenti fossili risalgono al periodo mesozoico.
Il suo nome ha un’origine composita. Da un lato riprende il termine Ginkgo riprende il giapponese “Yin-kuo“, tradotto “albicocca d’oro”, mentre deve il suffisso biloba alla particolare forma delle sue foglie (che presentano due lobi).
La sua introduzione in Europa risale a tempi ben più recenti, intorno al XVII secolo (17° sec.). Contrariamente a quanto si possa pensare, il suo arrivo nel Vecchio Continente non è legato alle sue proprietà naturali quanto al suo utilizzo come pianta ornamentale. Aspetto quest’ultimo condiviso ad esempio con il melograno, in Italia coltivato sostanzialmente per abbellire giardino e terrazzi. Nei Paesi a clima temperato viene utilizzato soprattutto nelle città all’interno di parchi e lungo i viali.
Caratteristiche
Abbiamo già accennato a una delle sue caratteristiche principali, quella che è valsa a questa pianta il suffisso di “biloba”. Il riferimento è alla forma delle foglie, dotato come anticipato di due lobi. Appartiene alla famiglia delle Ginkgoaceae.
Molto interessante anche l’aspetto del ciclo vitale: sembra sia questo arbusto sia in grado di vivere per circa 1.000 anni. Non solo, viene considerato un albero leggendario in quanto ritenuto il più antico esistente al mondo (risalente a circa 250 milioni di anni fa). Un albero capace di resistere non soltanto al forte inquinamento degli ultimi anni, ma anche ai residui lasciati dalla bomba atomica sganciata su Hiroshima durante la Seconda Guerra Mondiale.
Può raggiungere un’altezza di circa 30 metri e si ritiene sia sostanzialmente immune alle malattie. La sua chioma tende a raggiungere una larghezza massima vicina ai 9 metri, dalla forma piramidale in giovane età e ovale negli esemplari più adulti.
Un’ulteriore curiosità riguarda i frutti di questa pianta, che sono avvolti all’interno di un involucro giallo e carnoso. Inoltre quando maturi tendono a produrre un odore piuttosto sgradevole.
Ginkgo Biloba: proprietà
Questo rimedio naturale può contare su diverse proprietà, a cominciare da quella antiaggregante piastrinica. A questa si uniscono quella vasodilatatrice (arterie), vasocostritrice (vene), vasoprotettrice e antiossidante. Agisce inoltre come fluidificante del sangue.
Benefici del Ginkgo Biloba
L’assunzione di Ginkgo Biloba sembra apporti benefici per quanto riguarda la prevenzione di trombi all’interno dei vasi sanguigni. Questo sarebbe dovuto all’azione di inibizione del PAF o fattore di attivazione delle piastrine.
La presenza di flavonoidi e polifenoli (come ad esempio il ginketolo e il ginkolide) garantisce l’azione antiossidante. Oltre a contrastare i radicali liberi, il Ginkgo Biloba contrasta l’invecchiamento, attiva il metabolismo cellulare e tutela il sistema nervoso dai danni degenerativi.
Alcuni studi hanno indicato in questo rimedio naturale un possibile aiuto nel rallentare il progredire di malattie neurodegenerative come la demenza o l’Alzheimer. Da non dimenticare un ulteriore beneficio, ovvero la capacità di contrastare eventuali neuropatie connesse alla presenza sottostante di diabete.
L’azione incrociata di vasodilatazione arteriosa e vasocostrizione venosa si rivela utile in caso di attacchi d’asma. Dall’azione vasoprotettrice derivano benefici rispetto alle maculopatie retiniche, le vene varicose, la resistenza dei vasi sanguigni, le emorroidi e il benessere circolatorio in generale.
Uso
Le modalità d’uso del Ginkgo Biloba sono sostanzialmente quattro, tutte per via orale. Le due forme più pratiche per l’assunzione di questo rimedio naturale sono senz’altro le compresse e le capsule, solitamente contenenti 800 mg di estratto secco. Per quanto riguarda il “quando”, di norma l’indicazione è di assumerle al mattino,
È possibile sfruttare le proprietà di questa pianta anche sotto forma di tintura madre. In questo caso si assumeranno, sempre al mattino, tra le 30 e le 40 gocce diluite in acqua.
L’uso del Ginkgo Biloba è possibile anche sotto una quarta forma, quella dell’infuso. Contrariamente alle modalità indicate poco sopra, in questo caso sarà necessario preparare a casa il rimedio naturale da consumare. Sono necessarie le foglie di questa pianta, circa un cucchiaio raso per ciascuna tazza da preparare.
Una volta portata l’acqua a ebollizione versarvi dentro le foglie e spegnere il fuoco. Lasciare in infusione per circa 10 minuti, filtrare e consumare non appena la temperatura del liquido lo permetta. Da tenere da conto una piccola accortezza: va bevuto lontano dai pasti per sfruttarne al meglio l’azione benefica per la circolazione.
Controindicazioni
L’utilizzo del Ginkgo Biloba è soggetto ad alcune controindicazioni specifiche. Alcune sono legate a condizioni transitorie come la gravidanza e l’allattamento, quindi limitate nel tempo, mentre altre possono riguardare ad esempio l’assunzione di farmaci.
Lato farmacologico è da evitare l’assunzione di Ginkgo Biloba in corrispondenza di alcuni trattamenti terapeutici. Tra questi figurano anticoagulanti, antiaggreganti piastrinici, FANS (Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei), acido acetilsalicilico e inibitori delle MAO (monoammino ossidasi).
È sconsigliata infine l’esposizione diretta al sole dopo l’assunzione di questa pianta, in quanto si ritiene possa indurre fotosensibilità. Si consiglia di contattare il proprio medico prima di assumere questo rimedio naturale, così da escludere ogni eventuale possibile effetto collaterale.