La giornata mondiale delle api del 20 maggio è dedicata appunto a questo prezioso insetto impollinatore. Presente anche in Italia, questa specie è fondamentale per la salute di diversi ecosistemi e per la sopravvivenza del genere umano.
Eppure le api non godono della salute e della prosperità necessarie per garantire un “servizio” così prezioso. I cambiamenti climatici, la distruzione degli habitat e l’inquinamento sono tra i nemici più spietati di questo insetto impollinatore. A parte l’uomo ovviamente, che pur traendo notevoli benefici dal suo lavoro contribuisce a porle a rischio estinzione.
Giornata mondiale delle api: perché sono fondamentali
La giornata mondiale delle api offre l’occasione per fare il punto su un aspetto molto importante di questo fenomeno. Una sorta di riepilogo in merito al perché questi impollinatori sono fondamentali per gli ecosistemi e per la sopravvivenza di uomini e donne.
Le api garantiscono, insieme ad altri insetti come vespe, falene, farfalle e coleotteri, l’impollinazione di quasi il 90% delle piante selvatiche con fiore. Percentuale che tocca l’80% per quanto riguarda le piante destinate in qualche modo al consumo umano. Basti pensare che dipende da queste piccole lavoratrici circa il 35% della produzione agricola mondiale, per un giro d’affari di 22 miliardi di euro in Europa e di ben 135 mld a livello mondiale.
Giornata mondiale delle api: rischio estinzione, i numeri
Oltre un terzo della produzione agricola mondiale dipende dalle api, eppure questi insetti si avvicinano sempre più verso l’estinzione. Oltre il 40% delle specie di impollinatori è a rischio estinzione, con gli occhi puntati soprattutto sulle farfalle e le api selvatiche.
Uno studio condotto da Living Planet Index ha sostenuto come la popolazione di farfalle osservata tra il 1990 e il 2017 si sia ridotta del 49%. Una ricerca britannica ha sottolineato invece l’impatto del traffico veicolare sulla riduzione degli insetti alati, per i quali il calo registrato è di circa il 60%. Numeri anche peggiori sono arrivati dalla Germania, dove alcuni ricercatori hanno indicato nel 78% il calo degli insetti tra il 2008 e il 2017.
Come aiutare le api
Siamo arrivati a uno dei punti più importanti, come aiutare le api. Esistono diverse possibilità alla portata di tutti, a cominciare dalla semina di particolari fiori, fino alla realizzazione di un proprio alveare. Acquistare solo prodotti biologici e provenienti da agricoltura non intensiva sono altre soluzioni valide, attraverso le quali si rispetterà il territorio e si eviterà di inquinare l’ambiente con sostanze nemiche degli impollinatori.
In occasione della giornata mondiale delle api 2022 il WWF ha portato avanti il progetto “Diamo una casa alle api“, reso possibile anche grazie a una campagna di raccolta fondi avviata da Intesa Sanpaolo sulla piattaforma ForFunding. Parte del progetto consisterà in attività informativa e divulgativa, allo scopo di spiegare l’importanza di questi insetti. A questa si unirà un aspetto più pratico, con azioni (all’interno di 20 Oasi WWF) volte a rendere più semplice la vita a questi impollinatori. Il progetto servirà anche a portare avanti la battaglia contro l’utilizzo dei pesticidi killer delle api.
Quali fiori seminare per le api
Tra le possibili soluzioni per aiutare le api abbiamo citato anche i fiori. Scegliere le specie giuste può consentire alle api di ottenere un pasto sicuro, alimentando la vita dell’alveare. Ecco un elenco delle
piante ideali per chi vuole sostenere questi insetti impollinatori:
Come allevare api
Chi ha a disposizione un giardino potrebbe pensare di destinare un’area all’allevamento di api. Piantare alcune delle specie citate può essere un primo passo, a cui seguirà l’acquisto di un’arnia o magari la sua costruzione da zero. L’adozione di tali piante servirà anche a ridurre il rischio di “incursioni” domestiche.
Ricordarsi di scegliere un posto molto soleggiato, anche d’estate, e di sistemare l’alveare a una certa altezza (all’incirca di 40-50 centimetri da terra). Non parliamo in questo caso di allevare le api per la produzione di miele, ma come semplice supporto per la loro (e la nostra) sopravvivenza.
Un’altra possibilità è quella di aderire a progetti di conservazione già avviati, adottando un alveare. È questo il caso ad esempio di 3Bee, che permette di sostenere questi impollinatori anche a chi ha poco tempo o scarsa dimestichezza con gli insetti.