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Giornata mondiale dell’ambiente 2023, è l’anno della lotta alla plastica

Battere l’inquinamento da plastica. #Beatplasticpollution è lo sloga scelto dall’ONU per la Giornata mondiale dell’Ambiente 2023, che si celebra oggi 5 giugno. Un materiale ampiamente utilizzato, ma che rischia di produrre effetti devastanti sugli ecosistemi terrestri e marini.

Oltre a ricordarci dell’importanza di tutelare la Terra nel senso più assoluto del termine, la Giornata mondiale dell’Ambiente 2023 punta a sensibilizzare sulla lotta all’inquinamento derivante dal mancato conferimento dei rifiuti in plastica. Se disperso nell’ambiente questo materiale può minacciare interi ecosistemi e specie animali, esseri umani inclusi. Come sottolinea l’ISPRA:

Ogni anno in tutto il mondo vengono prodotte più di 400 milioni di tonnellate di plastica, metà delle quali progettate per essere utilizzate una sola volta. Di questi, meno del 10% viene riciclato. Si stima che ogni anno 19-23 milioni di tonnellate finiscano nei laghi, nei fiumi e nei mari.

Le microplastiche – minuscole particelle di plastica fino a 5 mm di diametro – si fanno strada nel cibo, nell’acqua e nell’aria. La plastica monouso scartata o bruciata danneggia la salute umana e la biodiversità e inquina ogni ecosistema, dalle cime delle montagne al fondo dell’oceano.

Giornata mondiale dell’ambiente 2023, il report del WWF

In occasione della Giornata mondiale dell’ambiente 2023 il WWF ha pubblicato un report dedicato proprio all’inquinamento da plastica e alla necessità di agire in maniera tempestiva. Il documento è intitolato “Plastica: dalla natura alle persone. È ora di agire” e al suo interno viene sottolineata l’importanza di una raccolta differenziata estesa all’intero sistemi di imballaggi in materiali plastici.

Il WWF punta il dito contro l’attuale legislazione, che non permette di riciclare prodotti in plastica ampiamente diffusi come ad esempio spazzolini da denti, penne, giocattoli e pettini:

Il report conferma che l’Italia è tra i peggiori Paesi inquinatori che si affacciano sul Mediterraneo, contribuendo all’inquinamento soprattutto in qualità di secondo più grande produttore di rifiuti plastici in Europa. Per il WWF non è più sostenibile attuare un piano di riciclo limitato agli imballaggi e chiede al governo di estendere la raccolta differenziata a tutti i prodotti in plastica di largo consumo affinché si trasformino in nuovi oggetti, facendo crescere l’economia circolare come valore condiviso.

Inquinamento da plastica, gravi danni per gli ecosistemi marini e terrestri

Come sottolineato dal WWF, la plastica risulta impattare in maniera decisa sull’ambiente lungo tutto il suo ciclo di vita. A partire dalla produzione fino ad arrivare agli scarsi risultati ottenuti in termini di gestione del rifiuto: i tassi di riciclo a livello globale risultano inferiori al 10% della produzione.

Inoltre si stima che la produzione di plastica contribuisca alle emissioni di CO2 annuali per circa il 3,7%. Circa 22 milioni di tonnellate di plastiche e microplastiche invadono ogni anno gli ecosistemi marini e altrettanti inquinano quelli terrestri. I danni sono catastrofici secondo l’associazione ambientalista:

Una contaminazione globale, diffusa e persistente di ogni ambiente naturale (mari, fiumi, laghi, terra e aria), come afferma nel suo report il WWF, tanto che l’inquinamento da plastica in Natura ha superato il “limite planetario” (Planetary boundary), oltre il quale non c’è più la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita.

Raccolta differenziata della plastica, oltre gli imballaggi

Proprio sul superamento degli attuali limiti legati alla raccolta differenziata della plastica insiste il WWF. L’associazione ricorda come siano proprio gli oggetti di uso comune, oltre agli imballaggi, a offrire grandi opportunità per la lotta all’inquinamento:

In Italia ogni anno gettiamo 4mila tonnellate di plastica solo con il consumo degli spazzolini da denti. Un quantitativo importante di plastica che oggi non viene riciclato e non contribuisce a creare nuovi oggetti. Altri esempi: se potessimo riciclare una sedia da giardino potremmo ottenere fino a 2,8 kg di plastica riciclata, come riciclare 93 flaconi dello shampoo; con il riciclo di una bacinella per i panni potremmo ottenere fino ad 1 kg di plastica riciclata, come riciclare 500 tappi delle bottiglie dell’acqua; con un trasportino per gatti potremmo ottenere fino a 900 g di plastica riciclata, l’equivalente di riciclare 30 vaschette per le albicocche.

È evidente che se aumentassimo il riciclo rendendolo più efficiente e riciclando più tipologie di prodotti oltre agli imballaggi, potremmo dare vita a molte più cose con la plastica riciclata, risparmiando molta più materia prima e molte più emissioni di CO2.