Oggi 23 maggio si celebra la Giornata Mondiale delle tartarughe. Una giornata importante per questi animali che purtroppo, a causa dell’inquinamento ambientale, sono a forte rischio estinzione. Sono infatti tante le specie, soprattutto marine, che devono combattere la lotta per la sopravvivenza. Una lotta portata avanti grazie alle decine di centri per il recupero e la riabilitazione di questi antichi rettili che popolano il nostro pianeta, da oltre 200 milioni di anni.
Giornata Mondiale tartarughe: l’impegno dell’Italia
Il nostro paese è molto impegnato nella tutela delle tartarughe. I centri di recupero di questi animali sono dislocati presso le Aree Marine Protette e i centri dei Carabinieri del CUFA e Biodiversità; ad oggi si contano 28 Reparti che gestiscono 130 Riserve Naturali Statali e 19 aree demaniali. Possiamo dire dunque che è schierato un vero esercito di specialisti che si occupa quotidianamente di queste tartarughe a rischio estinzione. Sappiamo infatti che la vita di numerose specie, è messa a rischio per lo più dall’inquinamento prodotto dalle attività dell’uomo.
Il Ministero della Transizione Ecologica è l’istituzione di riferimento per la tutela delle tartarughe marine, specie protette ai sensi della Direttiva Habitat (92/43/CEE), la quale richiede ai Paesi Membri l’obbligo di svolgere attività di conservazione e di sorveglianza per evitare che siano catturate o uccise, anche accidentalmente.
Lo studio sull’inquinamento marino del Centro Recupero dell’Asinara
La maggior parte delle tartarughe a rischio estinzione, sono quelle marine. L’inquinamento da plastica delle acque, è la principale causa della morte di numerose tartarughe marine. In occasione della Giornata Mondiale delle tartarughe il Centro Recupero animali marini del Parco Nazionale dell’Asinara, ha compiuto degli studi sull’inquinamento del mare. Dai risultati dello studio è emerso che il 70% degli esemplari ritrovati in difficoltà, successivamente ospedalizzati nell’Osservatorio del Mare, presenta una costipazione intestinale. Questo disturbo è causato dall’ingestione di materiale plastico presente purtroppo in grande quantità nei nostri mari. Oltre alla plastica, la causa dell’inquinamento del mare sono anche tutte le porzioni di reti o lenze da pesca, perse o abbandonate in mare. Visto che la salute delle tartarughe marine è strettamente correlata alla salute dell’ecosistema marino, possiamo dire che questi animali sono delle vere e proprie sentinelle dello stato di inquinamento delle nostre acque.