In occasione della Giornata mondiale indetta dalle Nazioni Unite per la lotta a desertificazione e siccità del 17 giugno, ISPRA ha organizzato un webinar. Durante il lavori ha esposto le azioni, in Italia e in Europa, che hanno come scopo gli obiettivi di Land Degradation Neutrality e i principali risultati della COP 15 ad Abidjan (Costa d’Avorio) dal 9 al 20 maggio 2022; da lì è stato lanciato un appello globale e unitario ai governi ad agire per invertire i processi in corso.
Per il Global Land Outlook il 70% delle aree libere da ghiacci è stato messo in pericolo dall’uomo con conseguenze avvertibili da circa 3.2 miliardi di persone. Si prevede che, entro il 2050, questa quota possa raggiungere il 90%. Ben 500 milioni sono vittime della desertificazione, cioè vivono in zone dove risulta impossibile ogni attovotà agricola.
L’Africa, in particolare la zona che si trova a sud del Sahara, è la più colpita da questo fenomeno: il 73% delle terre aride coltivabili sono già degradate o già completamente desertificate; anche Asia, Medio Oriente, Sudamerica presentano un alto rischio ma non sono da meno talune zone degli Stati Uniti o dell’Australia.
La situazione del suolo in Europa
Nell’Unione Europa, i Paesi con caratteristiche di desertificazione e conseguente siccità sono quelli del bacino Mediterraneo: Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Croazia, Malta, Cipro, Ungheria, la Slovenia e la Romania.
Anche l’Italia presenta evidenti segni di degrado e secchezza del suolo, con conseguente perdita della biodiversità, in almeno il 28% del territorio, principalmente nelle regioni meridionali, dove le condizioni meteo contribuiscono fortemente ma significativi peggioramenti sono presenti anche in aree del nord, come Veneto, Piemonte, Emilia Romagna.
Come contrastare la desertificazione
Nel novembre 2021, in collegamento con la Strategia Europea per la Biodiversità, è stata presentata una articolata e ricca Strategia Europea per il Suolo al 2030, che contiene iniziative concrete per proteggere e ripristinare i territori e garantire che siano utilizzati in modo sostenibile, definendo obiettivi entro il 2050 ed azioni entro il 2030.
La Strategia è il primo passaggio vero la definizione di una nuova legge europea sulla salute del suolo entro il 2023 che potrà garantire parità di condizioni e un elevato livello di protezione dell’ambiente e della salute, per la cui predisposizione è stato avviato un intenso processo preparatorio che vede fortemente impegnati tutti i 27 paesi.
ISPRA è da tempo impegnata nella valutazione del degrado e della desertificazione del territorio e del suolo, attraverso analisi e monitoraggi anche con l’uso di tecniche innovative. Affianca poi da tempo il Ministero della Transizione Ecologica, sia per le attività negoziali, sia fornendo analisi e valutazioni; predispone i periodici rapporti tecnici alla UNCCD sullo stato di attuazione della Convenzione in Italia.