Goletta Verde Lazio

Goletta Verde Lazio, 15 punti su 24 sono inquinati

Primi bilanci per quanto riguarda Goletta Verde Lazio 2023. Stando ai campionamenti svolti dagli attivisti di Legambiente, in collaborazione con ANEV, CONOU, Novamont e Renexia, il quadro per il litorale di Roma e dintorni sarebbe tutt’altro che idilliaco. Circa due terzi dei punti analizzati tra il 28 giugno e il 1 luglio 2023 rivelerebbero un livello di inquinamento oltre i limiti di legge. Cominciato a giugno a Genova, il viaggio di Goletta Verde 2023 si concluderà l’11 agosto in Friuli-Venezia Giulia.

Secondo quanto pubblicato da Legambiente in 15 punti su 24 l’inquinamento delle acque sforerebbe i limiti di legge. Come visibile anche attraverso la mappa dei monitoraggi pubblicata dall’associazione, i punti “fortemente inquinati” risultano essere 13 (di questi 12 sono foci di fiumi e un campione prelevato in mare). Sono entrambi foci di fiumi i restanti 2 punti ritenuti “inquinati“, mentre i 9 campioni entro i limiti fanno riferimento in 5 casi a campioni prelevati in mare e in 4 nelle foci dei fiumi.

Goletta Verde Lazio, troppe criticità secondo Legambiente

In base alle dichiarazioni rese dai responsabili tecnici di Legambiente, da questa Goletta Verde Lazio 2023 sarebbero emerse troppe criticità relativamente al litorale laziale. In particolare a risultare “fortemente inquinati” sono stati i seguenti punti:

  • Foce del fiume Marta a Tarquinia (Provincia di Viterbo);
  • foce del canale in via Aurelia km 64 a Santa Marinella (Provincia di Roma);
  • foce del fosso Zambra a Cerveteri (Roma);
  • foce del fiume Arrone e foce della fiumara piccola a Fiumicino (Roma);
  • foce del canale altezza via Filadelfia (canale Crocetta) a Pomezia (Roma);
  • foce del Rio Torto e la foce del Fosso Grande ad Ardea (Roma);
  • spiaggia di fronte al Canale Loricina presso via Matteotti a Nettuno (Roma);
  • foce Verde (ponte Mascarello) e la foce del Rio Martino a Latina (Latina);
  • foce del canale a Terracina (Latina);
  • foce del fosso via Gibraleon incrocio viale Europa a San Felice Circeo (Provincia di Latina).

Uno a testa per le Province di Roma e Latina i punti “inquinati“, situati rispettivamente alla foce del Canale dei Pescatori a Ostia (Roma) e alla foce del Rio Santacroce a Formia (Latina). Campioni “entro i limiti” per le località:

  • Foce del canale vicino allo stabilimento militare in località Montalto Marina nel Comune di Montalto di Castro (Provincia di Viterbo);
  • foce del Rio Vaccina a Ladispoli (Prov. Roma);
  • spiaggia in corrispondenza della foce fosso Cavallo Morto, nel lungomare delle Strelitzie al Lido dei Gigli ad Anzio (Roma);
  • spiaggia a nord della foce del fiume Portatore a Terracina (Latina);
  • foce del canale Sant’Anastasia e la foce del canale in località Pedemontano a Fondi (Latina);
  • spiaggia preso via Pilestra altezza civico 469 di Sperlonga (LT);
  • spiaggia del Serapo a Gaeta (LT);
  • sbocco del canale a Marina di Minturno (Prov. Latina).

Cattiva depurazione e scarichi abusivi nel mirino

L’ombra dell’illegalità sul cattivo stato di salute del litorale laziale secondo gli ambientalisti, che chiedono più monitoraggi lungo le coste. Come ha sottolineato Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio:

I risultati delle analisi di Goletta continuano a confermare troppe criticità lungo le nostre coste che soffrono di cattiva depurazione, scarichi abusivi e il forte carico antropico di questa stagione. Come emerge di anno in anno chiaramente, la porzione di litorale in provincia di Roma è quello dove queste criticità si trovano di più; non diamo alcuna patente di balneabilità tantomeno giudizi su porzioni complessive di costa, ma queste situazioni continuano a ripetersi ogni anno e c’è bisogno di risolverle: efficientando il sistema di depurazione, combattendo gli scarichi abusivi, monitorando le coste e lavorando insieme alle amministrazioni, alle quali diamo tutta la nostra disponibilità, per individuare i problemi e studiare strategie risolutive.

Un ritardo cronico sul fronte della depurazione è quanto sottolinea Andrea Minutolo, responsabile scientifico Legambiente, che punta il dito sulla necessità di migliorare il trattamento delle acque reflue:

Il nostro Paese continua a trascurare l’annoso tema della mala depurazione e il Lazio non smentisce la situazione nazionale. Il lavoro che facciamo ogni anno con Goletta Verde non vuole sostituirsi a quello delle autorità competenti, ma denunciare una situazione di ritardo cronico del nostro Paese sul fronte della depurazione. Sono 142 milioni di euro le sanzioni che stiamo pagando alla Comunità Europea per il mancato recepimento delle norme Ue sul trattamento delle acque reflue, soldi che aumentano le bollette di ognuno di noi.

Goletta Verde restituisce una fotografia della situazione delle acque in Italia, e ogni anno ci troviamo di fronte a vecchie conoscenze: criticità che anno dopo anno vengono confermate dalle nostre analisi. Il trattamento delle acque reflue è fondamentale per assicurare la salute dei cittadini, tutelare l’ambiente e il turismo ed è arrivato il momento di affrontare e risolvere questa preoccupante situazione.