L’Italia è stata uno dei primi Paesi ad estendere la raccolta differenziata dai soli contenitori per liquidi a tutti gli altri imballaggi in plastica. Ancora oggi tanti Paesi europei raccolgono solo bottiglie e flaconi, più facili da riciclare e con un mercato già consolidato, lasciando gli altri imballaggi nell’indifferenziato.
La filiera italiana è invece da anni impegnata a sviluppare nuove tecnologie per far sì che tutti gli imballaggi raccolti, anche quelli più complicati da riciclare, trovino una collocazione nel mercato del riciclo.
Tutto questo grazie a Corepla, il Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica, l’unica realtà in Europa che, a partire dalla raccolta differenziata, riesce a selezionare ed avviare a riciclo ben 22 prodotti diversi.
Oggi la sfida si allarga alle vaschette in PET ed in XPS: Corepla, in sinergia con gli attori della filiera, con il supporto del Gruppo PRO FOOD di UNIONPLAST e grazie a nuovi investimenti nella tecnologia di selezione e riciclo, ha avviato i primi specifici progetti di valorizzazione di queste tipologie di imballaggio, che stanno già fornendo dei risultati positivi.
“Essendo i primi ad affrontare questa innovativa sperimentazione – ha dichiarato il presidente di Corepla, Antonello Ciotti – la strada non è ancora ben definita ma, proprio grazie ai positivi riscontri iniziali, siamo fiduciosi che nel prossimo futuro anche questi imballaggi, che oggi vengono prevalentemente avviati a recupero di energia potranno prendere la via del riciclo su scala industriale per diventare nuova materia prima seconda e tornare a vivere sotto forma di nuovi oggetti utili e sostenibili in un’ottica di economia circolare”.
Utilizzando la spettroscopia a infrarossi (NIR), attraverso un processo di selezione multifase (separazione dei rifiuti, macinazione, lavaggio, asciugatura, densificazione e granulazione), si ottengono frazioni riciclabili come monomateriale e utilizzabili in innumerevoli applicazioni finali.