Per i Lunedì d’autore “Green building ed efficienza energetica” di Gianni Silvestrini, Presidente Green Building Council Italia
Travolte dall’avanzata delle fonti rinnovabili e dal calo della domanda si chiudono centrali elettriche obsolete. La sola Enel ne dismetterà 23. Poi sarà la volta del parco automobilistico che nel prossimo decennio vedrà un ricambio caratterizzato dall’immissione di una crescente quota di veicoli elettrici. E gli edifici? Il loro destino non sarà quello dell’eliminazione/demolizione come nel caso di centrali e automobili, ma piuttosto di una riqualificazione caratterizzata da una rilevante riduzione dei consumi di energia. Secondo gli scenari europei di decarbonizzazione, nel 2050 le emissioni di CO2 del settore civile dovranno ridursi del 90% rispetto ai livelli del 1990. Dobbiamo quindi prepararci ad una trasformazione in grado di abbinare alle periodiche ristrutturazioni cui devono essere sottoposti gli edifici, anche un risanamento energetico spinto, una “deeprenovation” che riguarderà sia l’involucro che gli impianti.
Quest’operazione implicherà una rimessa in discussione dell’intero comparto, non solo per la necessità di utilizzare materiali e tecnologie innovative, ma anche per la revisione dello stesso modello di business che passerà anche attraverso l’industrializzazione delle riqualificazioni con una netta riduzione di tempi e costi.
Il drastico taglio dei consumi di energia sarà un elemento trainante in questa evoluzione.
Si tratta di un’opzione che, oltre a soddisfare gli impegni climatici, consentirà infatti anche di finanziare in maniera innovativa una parte significativa degli interventi. Le bollette energetiche tenderanno a zero, e proprio questi risparmi garantiranno la restituzione delle risorse economiche ottenute anticipatamente per effettuare gli interventi.
Ma non si tratta solo di ridurre i consumi di energia. Gli interventi più virtuosi consentiranno di migliorare anche il comfort termico ed acustico, di ridurre il consumo dell’acqua, di razionalizzare la gestione dei rifiuti.
Il Green Building Council, associazione che promuove la certificazione energetico ambientale di edifici e quartieri, si propone di contribuire alla qualificazione e alla trasformazione di questo strategico comparto. La rivoluzione innescata dalla necessità di rispondere all’emergenza climatica può, infatti, rappresentare una straordinaria occasione per un risanamento in senso più ampio del tessuto urbano.
Tutto ciò non accadrà spontaneamente. Servirà un ruolo di coordinamento e stimolo da parte del governo, ad iniziare dalla predisposizione di strumenti finanziari innovativi (fondi di rotazione, fondi di garanzia, detrazioni fiscali mirate). Una volta avviato, questo processo consentirà di ridurre le spese degli inquilini e di aumentare la sicurezza energetica del paese, ma garantirà anche il rilancio occupazionale di un comparto in profonda crisi.
Insomma, l’elevata entropia del nostro parco edilizio caratterizzato da un incredibile spreco energetico, in presenza di una lucida e coraggiosa strategia potrà rappresentare una straordinaria leva per favorire la riqualificazione urbana.
agricolo. Purtroppo né le decine di milioni di turisti italiani e stranieri che annualmente visitano la città, né la gran parte dei residenti hanno mai visto la bellezza di quella parte di campagna romana che ha saputo resistere a una cementificazione, ancora in corso, e a un degrado che deve essere contrastato con determinazione.
Le aree agricole e rurali sono risorse ambientali e turistiche, non solo terreni da sfruttare con una continua espansione di edifici, come accade da decenni. E la crescita di un turismo naturalistico ed enogastronomico sostenibile può anche contribuire a indirizzare l’attività edilizia verso la demolizione, riqualificazione e recupero dell’immenso patrimonio degradato delle periferie e delle aree industriali dismesse.
Un motivo in più per puntare su un turismo più sostenibile.
2016-07-04