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Housing sociale: la riqualificazione dell’ex caserma Lupi di Toscana

Il progetto di riqualificazione urbana dell’ex caserma Lupi di Toscana ha finalmente ottenuto il via libera del Comune alla realizzazione da parte di un soggetto privato. Un piano all’insegna della sostenibilità che trasformerà l’enorme area al confine con Scandicci, in un grande quartiere destinato all’housing sociale.

Il progetto di riqualificazione di quest’area della città rappresenta una risposta concreta all’emergenza abitativa e con esso un’importante pezzo di città avrà nuova vita. L’intervento poi allungherà l’elenco dei piani di recupero già avviati dal Comune come quello di Manifattura Tabacchi, “buco Belfiore”, Santa Maria Novella e Sant’Orsola.

Il progetto di housing sociale: 36.000 metri quadrati

L’intervento che presto sarà realizzato, a Firenze, interessa un’ampia zona nel quadrante sud-ovest della città metropolitana. All’housing sociale sarà destinata una superficie di oltre 36.000 metri quadrati.  Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il progetto di riqualificazione dell’ex caserma Lupi di Toscana, in un’area complessiva di 20 ettari:

  • quasi 12 ettari saranno destinati a verde urbano e agricolo;
  • oltre 4 ettari per piazze e aree pedonali;
  • le superfici edificate coperte occuperanno 22.000 mq, perlopiù destinate al social housing;
  • una rete stradale di 15.000 mq;
  • 7.000 mq di parcheggi, per un totale di 870 posti auto.

La società privata che si occuperà dei lavori effettuerà, come da progetto, la demolizione di gran parte dell’attuale ex Caserma, circa 33.000 mq, al fine di realizzare nuove strutture con diverse funzioni e destinazioni d’uso. Si avrà la zona residenziale in social housing, quella commerciale, direzionale ma anche turistico-ricettiva.

Fulcro del progetto per l’ex caserma Lupi di Toscana, a Firenze, è un grande spazio pubblico centrale ciclo-pedonale, intorno al quale ruoteranno tutte le diverse zone e funzioni, attualmente in asse fra l’attuale fermata della tramvia T1 Nenni-Torregalli e il complesso sanitario San Giovanni di Dio. Non mancherà naturalmente il verde pubblico ma anche spazi di socialità e co-working.