Aprirà a Roma una stazione di rifornimento a idrogeno circolare. L’impianto sorgerà in via Ardeatina e punta a rappresentare un punto di svolta per la distribuzione sul territorio di un carburante a ridotto impatto ambientale. Un progetto che porta la firma di Maire, società di ingegneria che mette a punto soluzioni per la transizione energetica, e Q8.
Un impianto reso possibile dalle soluzioni tecnologiche messe a punto dalla MyRechemical, società controllata dalla NextChem. Le innovazioni utilizzate permetteranno di trasformare degli scarti non riciclabili in idrogeno circolare, contribuendo così a chiudere il ciclo dei rifiuti.
Proprio il recupero degli scarti non riciclabili rappresenta uno dei punti di forza del progetto, il cui obiettivo è quello di contenere i costi della produzione di idrogeno e al contempo minimizzare l’impatto ambientale dei trasporti. Punto ribadito anche da Fabrizio Di Amato, presidente di Maire, il cui impegno rientra all’interno del progetto UE “IPCEI Hy2Use“:
Siamo felici di contribuire con la nostra tecnologia all’avvio della prima stazione a idrogeno con Q8 a Roma, per aprire la strada a una mobilità decarbonizzata nella Capitale. Abbiamo voluto essere presenti anche nella parte finale della filiera, ovvero la distribuzione, a riprova che crediamo allo sviluppo della mobilità sostenibile. Oggi si stanno formando delle nuove filiere dal trattamento degli scarti al rifornimento dell’automobile. Siamo convinti che questa iniziativa strategica servirà a dare nuove opportunità a tutta l’industria della transizione energetica
Stazione di rifornimento a idrogeno circolare, l’impianto di Roma
Quello che sorgerà a Roma sarà un impianto ad alto potenziale, che permetterà di distribuire a regime fino a 700 kg di idrogeno circolare al giorno. In termini di transizione energetica, evidente il vantaggio ambientale rispetto al diesel tradizionale: -75% di emissioni di CO2 equivalenti.
L’impianto potrà contare anche sui fondi del PNRR, che secondo il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini devono essere destinati anche a tecnologie a ridotto impatto che non siano la sola mobilità elettrica. Il ministro si è poi dichiarato “convinto che la neutralità tecnologica che comprende idrogeno, biomasse, biocarburanti sia fondamentale“.