Il 2 marzo la Giornata mondiale delle Ferrovie dimenticate

Vecchie ferrovie, binari solitari, ponti, rimesse, locomotive, vagoni e carrozze, gallerie e antiche stazioni: tutto si rimette a nuovo in vista della Settima Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate, proclamata per domenica 2 marzo 2014 da Co.Mo.Do. (Confederazione Mobilità Dolce) con il patrocinio della Commissione Europea, del Ministero dell’Ambiente della Tutela del Territorio e del Mare, della Fondazione Fs Italiane e di 8 tra Regioni e Province, e il contributo economico di Trenord.
Centinaia di volontari e appassionati muoveranno treni a vapore, ripercorreranno con biciclette, a piedi e a cavallo il tracciato di ferrovie abbandonate, apriranno scali e depositi, esploreranno gallerie, rievocheranno il ricordo con mostre storiche. Tutto questo per non perdere la memoria, per recuperare e valorizzare quanto ancora resta del patrimonio ferroviario minore, di una rete di strade destinate a tutti gli utenti non motorizzati, come una scelta di maturità civile che va incontro al benessere e alla salute della popolazione, alla salvaguardia del territorio, a nuove forme di green jobdeclinate sul turismo eco-compatibile.
L’obiettivo della Giornata è mantenere costante nell’opinione pubblica l’attenzione al tema delle linee ferroviarie in disuso e promuoverne il riutilizzo per la creazione di percorsi dedicati alla mobilità dolce (aperti a pedoni, ciclisti, escursionisti a cavallo, utenti deboli) o per l’attivazione di servizi ferroviari di tipo turistico, magari impiegando rotabili d’epoca oggi non più utilizzati. Così il presidente Nazionale di Co.Mo.Do. Arch. Massimo Bottini: “Arrivati alla settima edizione della Giornata delle Ferrovie Dimenticate possiamo affermare con orgoglio che si sta finalmente creando la memoria delle ferrovie dismesse, il loro ricordo è in tutte quelle persone che hanno preso parte agli eventi organizzati ogni anno a partire dal 2007 e così i 6400 chilometri di rete inutilizzata che innervano il nostro paese lentamente ma inesorabilmente sono meno dimenticati. Grazie a questo processo di sensibilizzazione essi hanno una possibilità in più di rigenerarsi e di riprendere un ruolo fondamentale nei territori in cui si trovano, in molti casi sono diventati e possono diventare green ways, in altri potranno e dovranno essere ripercorsi da treni di servizio alla comunità locale e alla sua economia, in altri casi si trasformeranno in laboratori di rigenerazione etica del paese.

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Più di una volta abbiamo sottolineato come un viaggio lungo queste linee restituisca al viaggiatore un occhio in più capace di leggere il territorio e la sua cultura, attività praticamente impossibile sulle linee ad alta velocità, i binari dimenticati si immettono, si arrampicano, scendono, fiancheggiano, corrono a volte su antiche vie tracciate nei secoli, attraversano fiumi sospesi su ponti mirabili, ma più di tutto creano reti di relazioni in aree altrimenti isolate. In conclusione, se la rete ferroviaria inutilizzata ha in sé tutte queste potenzialità essa rappresenta un patrimonio nazionale e se i venti di crisi soffiano ancora sul nostro paese è arrivata l’ora di utilizzarlo. Siamo fortemente convinti che i tempi siano maturi per avviare un progetto nazionale in cui partendo da una seria ricognizione delle linee si arrivi alle azioni di riuso in combinando insieme diversi ambiti si riesca a trasformarle in attivatori economici.”
Importante sarà pertanto l’iter del Disegno di Legge n.1640 presentato su input di Co.Mo.Do. e delle Associazioni ad essa confederate (Italia Nostra, Legambiente, Federazione Italiana Amici della Bicicletta, Federazione Ferrovie Turistiche e Museali, Associazione Italiana Greenways, Club Alpino Italiano, Touring Club Italiano, WWF, Associazione Utenti del Trasporto Pubblico/Assoutenti, Iubilantes/Rete dei Cammini Francigeni, vari Comitati locali) alla Commissione Ambiente di questa legislatura nel settembre 2013, volto a favorire la realizzazione di una rete nazionale di mobilità dolce che contempli anche l’utilizzo delle strade arginali, i tronchi stradali dismessi, le antiche vie storiche, i sentieri costieri e via dicendo.
La Giornata sarà lanciata, venerdi 28 febbraio a Siena presso il complesso Museale di Santa Maria della Scala dal Convegno “Le Ferrovie delle Meraviglie: ieri oggi domani”, una riflessione su un ieri, oggi e domani delle singole linee ferroviarie italiane, nonché della passione che varie Associazioni donano alle stesse, per infondere nuova linfa al territorio. Con l’obiettivo che si possa trasmettere memoria, orgoglio e motivazioni a Comunità e Paesaggi che non vorremmo perdere.
Numerosissimi gli eventi organizzati dalle 137 associazioni coinvolte. Il ricco calendario di eventi della settima Giornata permetterà ai visitatori di scoprire le bellezze naturalistiche lungo le linee ferroviarie, tra escursioni a cavallo, in bicicletta e a piedi, treni storici speciali. Attraverso tutto lo Stivale: in Piemonte lungo i binari del collegamento Monchiero – Dogliani a 90 anni dall’inaugurazione, in Lombardia lungo la Ferrovia della Valmorea, la Voghera – Varzi, con i treni turistici per il Lago d’Iseo; in Veneto, in bicicletta lungo la Ferrovia Abbandonata da Susegana a Montebelluna, lungo la Ferrovia Turistica della Val Brenta, sulla Piovene Rocchette – Asiago. In Toscana lungo la Linea Asciano – Monte Antico con il treno a vapore del “Treno Natura di Terre di Siena” in Val d’Orcia, fino alle Saline di Volterra, sulla Ferrovia Massa – Follonica e con trek lungo la Porrettana; in Umbria con le visite al Museo Ferroviario della Spoleto – Norcia; nel Lazio con passeggiate e pedalate lungo la Tratta Capranica – Civitavecchia, lungo la Paliano – Fiuggi e sulla Ferrovia dell’Allume; in Abruzzo con il Comitato Interregionale Salviamo la Ferrovia Avezzano – Roccasecca per un dibattito intorno alla ferrovia, di ieri e di oggi, e sui possibili sviluppi per il futuro. E ancora in Campania con il Trenotrekkingferroviario lungo la Salerno – Polla – Pertosa, lungo la tratta Avellino – Rocchetta comprensiva delle stazioni, dei ponti, dei binari e di tutti gli elementi e opere d’arte, in Sicilia lungo la ferrovia di Dittaino – Assoro – Leonforte in un percorso aperto ad escursionisti in bici, a piedi e a cavallo, in Sardegna dove partirà per la prima volta in occasione di questa giornata il famoso Trenino Verde da Mandas al Sarcidano, da dove aveva inizio la linea FCS ora smantellata e in parte recuperata come greenway.
Solo per citare alcuni dei tanti appuntamenti svolti.
ll sito web www.ferroviedimenticate.it fornisce i programmi dettagliati di tutti gli eventi organizzati nell’ambito di questa giornata.
Ma non solo, la Settima Giornata delle Ferrovie Dimenticate sarà anche un momento di riflessione e di confronto sul tema del paesaggio, declinato sulla fotografia e sul disegno dal vero. Da qui è partita, come in un viaggio, la riflessione proposta da Co.Mo.Do. con la Comunità Italiana degli Instragamers, con la comunità internazionale degli Urban Sketchers e di quella di Urban SketchersMilano, tramite 2 concorsi su Instagram e su Facebook, per portare all’attenzione di molti l’educazione all’osservazione del paesaggio, il piacere di osservare i luoghi e i territori apprezzare i panorami che variano, fotografando e disegnando. L’obiettivo è di lanciare una campagna per una nuova educazione al paesaggio, partendo dalla rete ferroviaria minore, dai ‘treni del paesaggio’ per avvicinare le comunità all’apprezzamento dei luoghi, un percorso lineare di conoscenza da uno spalto privilegiato, riservato alla mobilità dolce. Sotto questo profilo da citare anche il docu-film “La vita è un treno” di Antonello Caporale e del regista Enzo Monteleone realizzati da Il Fatto Quotidiano, uno dei media partner della manifestazione, docu-film che sarà proiettato a Milano il 20 marzo a consuntivo della Settima Giornata delle Ferrovie Dimenticate.

di Marzia Fiordaliso

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