Il 2017 l’annus horribilis del clima tra siccità, alte temperature e intensi temporali

Aprile 2017 finirà negli annali storici delle statistiche meteo, ricordato come il più caldo degli ultimi decenni (a Grosseto così come a Trieste le temperature hanno toccato quasi 30°). Il riscaldamento globale non è qualcosa di astratto e lontano da noi, lo tocchiamo con mano e bisogna convincersi che è possibile contribuire in prima persona per fermare gli effetti disastrosi dei cambiamenti climatici.

Come? Con stili di vita più responsabili. Le attività umane generano emissioni, i gas intrappolati nell’atmosfera creano a lungo andare surriscaldamento e modificano il clima generando aumento delle temperature, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento dei livelli del mare, peggioramento (sia come quantità sia come intensità) dei fenomeni atmosferici gravi come gli tsunami, gli incendi, la siccità. E proprio quest’ultima è stata la caratteristica del clima italiano nel 2017 (a parte il 2001, non si assisteva ad un fenomeno simile dal 1961), interessando gran parte del territorio nazionale, causando gravi problemi di gestione delle risorse idriche in molte regioni, pensiamo solo al Lago di Bracciano il cui livello non era così basso da 70 anni (ad ACEA è stato chiesto lo stop alle captazioni). Fino a novembre la precipitazione media nazionale è stata la più bassa dell’intera serie storica.

Sul sito dell’ISPRA il XIII rapporto “Gli indicatori del clima in Italia” (www.isprambiente.gov.it) che spiega l’andamento del clima e aggiorna la stima delle variazioni climatiche negli ultimi decenni in Italia. Cosa sappiamo? Il 2017 è stato l’anno più caldo di tutta la serie storica, con un’anomalia media nazionale negli 8 mesi di quasi +2 °C. Su base stagionale la primavera (+2 °C) e l’estate (+2.8 °C) del 2017 si collocano al secondo posto tra le più calde dell’intera serie storica, dopo il 2003. Notti tropicali con temperatura minima maggiore di 20°C.
Il numero di giorni con precipitazioni inferiori o uguale a 1 mm, è stato molto elevato con punte di 343 giorni a Capo Carbonara (Ca), 340 giorni a Capo Bellavista (Nu), 339 giorni a Catania Fontanarossa, 330 giorni si registrano anche in alcune località della Maremma.
Non sono mancati eventi estremi con precipitazioni intense di breve e media durata. I valori più elevati di precipitazione sono stati registrati in provincia di Genova, con una punta massima di 469 mm a Cabanne (Ge).

Non restiamo a guardare
Iniziamo subito a mettere in atto una serie di semplici provvedimenti che sommati gli uni agli altri produrranno sostanziali miglioramenti:
• abbassiamo anche di un solo grado la temperatura in casa per ridurre la quantità di CO2 (e ridurre anche i costi in bolletta)
• installiamo infissi certificati e finestre a doppio o triplo vetro
• sostituiamo man mano i vecchi elettrodomestici con i nuovi studiati per consumare sempre meno
• utilizziamo l’auto a benzina il meno possibile e comunque adottiamo sempre uno stile di guida saggio che riduce i consumi
• mettiamo nel piatto meno carne; gli allevamenti intensivi comportano la produzione di molti gas a effetto serra quali ad esempio il metano
• meno merci si producono meglio sta la Terra: allunghiamo la vita degli oggetti quotidiani riutilizzandoli più volte o ricicliamoci per usi alternativi.

di Marzia Fiordaliso