Biologico terreni

Il biologico strategico per la transizione ecologica, i dati del rapporto Bio Bank

Il biologico è strategico e funzionale per la transizione ecologica come risulta dai dati del nuovo Rapporto Bio Bank 2022. Il sistema agroalimentare, a livello globale, contribuisce per il 37% alle emissioni di gas serra, causa principale del riscaldamento globale e solo le coltivazioni senza pesticidi possono contribuire a mitigare queste percentuali.

Il valore complessivo del mercato bio è salito, al netto delle congiunture economiche degli ultimi anni, a 8,4 miliardi di euro nel 2022 (+12% sul 2021, +134% in dieci anni). Salgono poco i consumi in casa pari a 3,9 miliardi di euro, l’1,8% in più sul 2021 (+95% sul 2013) ma gli italiani ricominciano a mangiare nel locali pubblici con una spesa di 1,1 miliardi di euro (+53% sul 2021, +258% sul 2013); bene ancora l’export che raggiunge 3,4 miliardi di euro (+16% sul 2021, +168% sul 2013) secondo i dati Nomisma per Osservatorio Sana.

Il biologico porta sul podio l’Italia

Nonostante il covid abbia spinto le persone a mangiare cibi più sani e meno processati, ricorderete che pizza, pane, dolci e biscotti fatti da noi avevano caratterizzato il periodo della pandemia, in alcuni paesi, come Francia e Germania, sempre sul podio dei consumi bio si devono rassegnare, attualmente, ad una serie contrazione. Medaglia d’oro invece per l’Italia per export e per numero di aziende di trasformazione, più di 22mila su oltre 84mila, una su quattro. Al primo posto anche per numero di produttori agricoli, al terzo per vendite al dettaglio e superfici agricole, al quinto per quota delle superfici bio.

Tutta l’agricoltura deve puntare a ridurre il suo impatto ambientale e l’Unione Europea fa la sua parte e punta a triplicare i terreni bio arrivando al 25% entro il 2030:

Dall’aria che respiriamo all’acqua che beviamo al suolo che coltiva il nostro cibo: la salute dell’umanità dipende dalla salute della Madre Terra, eppure sembriamo determinati alla distruzione – ha ribadito quest’anno Antonio Guterres, segretario generale dell’Onu, in occasione della Giornata della Terra.

Le attività bio, come stanno andando

Le attività in generale, prendendo in considerazione gli ultimi cinque anni, sono cresciute dal 27% all’80% ma i negozi sono scesi del 14% questo perché le catene di alimentari dedicate al biologico, come NaturaSì, sono molto forti sul mercato e difficilmente un negozio piccolo e indipendente può resistere nello stesso quartiere, inoltre va considerata la concorrenza dei supermercati e dei discount che hanno ormai tutti i loro prodotti a marchio aziendale bio.

I ristoranti bio registrano un calo del 9% per le chiusure forzate e le varie misure restrittive adottate fino allo scorso anno. Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto si confermano regioni leader per numero assoluto di attività bio, mentre Marche, Trentino-Alto Adige ed Emilia-Romagna sono in testa per densità di attività. Tra le regioni leader spicca l’Emilia-Romagna, l’unica presente in entrambe le classifiche.

Le 98 pagine del Rapporto Bio Bank sono liberamente consultabili su issuu.com/biobank.