Il documentario “Ci vuole un fiore” apre la rassegna “Verde cinema”

Mercoledì 20 marzo alla Città dell’Altra Economia (Largo Dino Frisullo) il documentario “Ci vuole un fiore” di Vincenzo Notaro apre la rassegna cinematografica “Verde cinema” promossa dal Green Movie Film Fest insieme al Movimento della decrescita felice di Roma e in collaborazione con Roma Green Film Fest. Alla serata prenderanno parte il regista Vincenzo Notaro, Giacomo Lepri, presidente Cooperativa Agricola Coraggio, Lucia Cuffaro e Vittorio Curtarello, del. Movimento della decrescita felice di Roma, Marino Midena, del Green movie film festival.

“Verde Cinema” è una rassegna cinematografica di documentari dedicati ai temi dell’Ecosostenibilità per la promozione di azioni pratiche a salvaguardia e miglioramento dell’ambiente. Il programma prevede una serie di proiezioni a cadenza mensile presso strutture della città di Roma con accesso pubblico e gratuito; la presenza di relatori e personalità aiuterà una maggiore sensibilizzazione dei partecipanti sui temi illustrati condividendo pratiche e comportamenti più rispettosi dell’ecosistema.

Ci vuole un fiore – Sinossi

Nel 2008 nel quartiere più antico della città di Roma, alla Garbatella, è nato il primo orto urbano di Roma. Il palazzo della regione Lazio, motore politico del territorio laziale, fa da sfondo a diversi spaventapasseri e alberi di vario genere che oggi coprono e arricchiscono di verde l’area sottostante, un tempo dominata da desolazione e ghiaia. Da qui prende vita il documentario “Ci vuole un fiore” che narra la lotta di semplici cittadini contro un’amministrazione lenta e sonnacchiosa ancorata a vecchi modelli economici che vanno a discapito del benessere del cittadino, da qui la decisione di occupare aree degradate e farne orti condivisi. Tra queste lotte cittadine, si insinuano storie più intime quelle di Giacomo e Luigi, distanti per età, ma uniti dall’amore per la terra, che diventa spazio vitale per sopperire alle proprie difficoltà economiche. Ci troviamo in una Roma più introspettiva, lontano dal caos dei turisti, una città che scopriamo essere definita: il comune agricolo più grande d’Europa.