Il Lago di Nemi come frigorifero

A Nemi per l’apericena presto servirà la muta subacquea. Le acque del lago, infatti, presto potrebbero essere il luogo più “green” dove conservare i prodotti tipici dell’enogastronomia locale.
Un progetto comune tra Castelli Romani Food and Wine, il Dipartimento di storia, patrimonio culturale, formazione e società dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata e l’associazione di divulgazione scientifica Frascati Scienza, che si è formata grazie all’accordo tra 8 istituti di ricerca, 3 università e che coinvolge una comunità di circa 3000 studiosi tra scienziati e ricercatori, prevede il recupero di antiche tecniche di conservazione dei cibi nelle acque del lago, come accadeva nei secoli passati.

Si tratta di un sistema sostenibile e naturale di mantenere la freschezza dei cibi e il gusto dei prodotti locali che non prevede il consumo di energia elettrica e l’utilizzo di sistemi refrigeranti, ma semplicemente l’impiego degli strumenti che la natura spontaneamente offre. Il fondo del lago, infatti, grazie alla sua temperatura costante e la scarsità di luce e ossigeno, si pone come cantina perfetta per la conservazione di cibi e vini.
La cassa contenente le anfore in cui sono stati riposti i prodotti alimentari selezionati, grazie all’ausilio di sub esperti dell’Underwater Team, è stata già depositata sul fondo del lago a circa una decina di metri di profondità.
Le anfore in terracotta sono state realizzate artigianalmente, smaltate sia all’esterno che all’interno per evitare proliferazione batterica e chiuse con tappi di sughero sigillati da ceralacca. I cibi sono stati, inoltre, impagliati e ricoperti di sale, così da provvedere all’assorbimento dell’umidità.

Per verificare la fattibilità del piano, tra sei mesi, sebbene il periodo per evitare l’eventuale compromissione dei prodotti potrebbe essere più lungo, anche in base alla valutazione che sarà fatta in relazione alla temperatura esterna e a quella del lago, i contenitori verranno fatti riemergere.
Al cuore del Lago di Nemi, dopo aver custodito per secoli le maestose opere di ingegneria navale fatte costruire da Caligola in onore della dea Diana, viene ora affidata la conservazione del nostro patrimonio enogastronomico. L’appuntamento per assaggiare insieme tutto il gusto della tradizione del territorio dei Castelli Romani è quindi fissato per la fine dell’anno.

di Elena Sofia Midena