Il nuovo modello di economia sociale e la nascita di Barikamà

L’avvento dell’era industriale, basata su un’economia di mercato e di massa che sfruttava ogni genere di risorsa della Terra senza vergogna e senza liniti e che produceva scarti, spesso impossibili da smaltire, comincia fortunatamente a dimostrare le sue falle. Gli ultimi anni hanno visto, sempre più, lo sviluppo di un modello alternativo di economia, quella circolare o sociale che ha a cuore il rispetto dell’ecosistema e i bisogni individuali, ovvero un lavoro onesto, anche per persone fragili, correttamente retribuito e la volontà, forte, di nutrirsi in modo consapevole, con meno erbicidi, meno cibo animale e venendo a conoscenza della filiera di produzione dal seme alla tavola.

In questo sistema saggio nasce l’Associazione di Promozione Sociale e la Cooperativa Sociale Barikamà (in lingua Bambarà, parlata in Mali, vuol dire resistente).
Il progetto di micro–reddito, nato nel 2011, è basato sulla produzione e la vendita di yogurt e verdure biologiche. L’idea è nata da alcuni dei ragazzi africani che hanno partecipato alle rivolte di Rosarno nel gennaio 2010 contro il razzismo e lo sfruttamento dei braccianti agricoli.
Da aprile 2014 coltivano un orto green in collaborazione con il Casale di Martignano. Oltre a yogurt e ortaggi, consegnano in bicicletta formaggi e insaccati. Sono presenti anche in alcuni mercati bio (barikama.altervista.org).

E poiché anche la fortuna a volte ci mette lo zampino, la cooperativa si è aggiudicata la gara per la gestione del Caffè Nemorense, storico punto di ristoro e di ritrovo nel cuore del Parco Virgiliano. Nato da un’idea del Bistrot Grandma e della cooperativa sociale Barikamà, il Caffè, aperto dalle 7.30 alle 18, propone una colazioni genuina, piacevoli pranzi e aperitivi da consumare in uno degli spazi verdi più belli della città nel quartiere Salario-Parioli.
In vendita anche lo yogurt Barikamà preparato con latte intero biologico pastorizzato e fermenti lattici, senza aggiunta di addensanti, conservanti, dolcificanti e coloranti.

di Marzia Fiordaliso