Il nuovo volto dei beni culturali

L’Italia è sicuramente uno tra i Paesi che ospitano un patrimonio culturale tra i più cospicui e variegati al mondo. Una ricchezza che non viene però adeguatamente ottimizzata.
Di valorizzazione e tutela dei beni culturali, infatti, si discute quasi esclusivamente come possibile fonte di grandi opportunità di rilancio e crescita economica per il Paese. Vengono, quindi, messi in secondo piano gli aspetti legati all’identità storica del Paese e al valore culturale. Gli innumerevoli beni culturali e ambientali disseminati nel nostro territorio vengono così sottostimati e valutati solo in base alle potenzialità di resa economica.
Una nuova opportunità di riconsiderazione del nostro patrimonio culturale potrebbe venire dalla Information and Communications Technology (ICT). La neonata start-up Janus è un esempio innovativo di applicazione dell’ICT ai beni culturali.
Nasce da un progetto interdisciplinare, firmato da Sapienza Università di Roma, che ha coinvolto architetti, ingegneri e storici dell’Ateneo, con l’obiettivo di comunicare al pubblico il patrimonio culturale attraverso il supporto di metodologie e strumenti altamente innovativi, come laser, scanner, rappresentazioni topografiche e ricostruzione degli oggetti in 3D.
Come Giano, divinità del mondo romano e italico raffigurata con due volti, la neonata azienda si propone di avere “uno sguardo al passato, con gli occhi del futuro”, affidandosi alla realtà virtuale e aumentata, alle ricostruzioni tridimensionali, ai panorami interattivi e ai musei virtuali, per produrre contenuti di alta qualità da proporre a un mercato specialistico, pubblico e privato, costituito da musei, Soprintendenze, Comuni e Fondazioni.
“La pittura, la scultura e l’architettura hanno sempre avuto un ruolo pedagogico basato sull’utilizzo consapevole del linguaggio visuale per trasmettere in modo evocativo e immediato specifici messaggi. – spiega il coordinatore scientifico Graziano Mario Valenti del Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura della Sapienza – L’operazione culturale che si intende perseguire è quella di condividere la conoscenza senza che il background dell’utente sia una discriminante, e di stimolare il senso di partecipazione e di coinvolgimento emotivo al bene culturale”.
Un ponte che dal presente e dal futuro tecnologico viene in soccorso del nostro passato, facendo proprio il dettato dell’articolo 9 della Costituzione, che pone tra i principi fondamentali lo sviluppo della cultura, la ricerca scientifica e tecnica, la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione.