L’Unione Europea punta con decisione sul riuso degli imballaggi. La Commissione Ambiente UE ha dato il suo via libera alla proposta di regolamento in materia di ciclo vita degli imballaggi con 56 voti favorevoli, 23 contrari e 5 astenuti. Tra gli scontenti anche l’Italia, che teme per le possibili ripercussioni sulla filiera del riciclo.
Il voto sugli imballaggi non ha mancato di provocare divisioni anche all’interno degli stessi schieramenti. Come avvenuto ad esempio all’interno del PPE, perlopiù favorevole, con gli europarlamentari di FDI che si sono opposti al provvedimento.
Imballaggi, prospettive per il riuso e il riciclo
La proposta approvata dalla Commissione Ambiente dell’UE intende regolamentare l’intero ciclo di vita degli imballaggi. Si parla quindi di norme che interessano sia le materie prime che l’intera filiera, fino allo smaltimento. Saranno interessati tutti i tipi di “packaging“, inclusi quelli in plastica, alluminio e vetro.
Gli imballaggi avviati al riuso dovranno soddisfare una serie di requisiti, incluso un parametro legato al numero minimo di riutilizzi. Tale valore non è stato al momento individuato, ma dovrà essere stabilito in un secondo tempo. Di particolare rilievo il divieto assoluto per quanto riguarda l’impiego nella produzione degli imballaggi di PFAS e bisfenolo A, valido per tutte le confezioni a contatto con gli alimenti.
Viene stabilito inoltre che i distributori finali di cibo da asporto e bevande attivi nel settore della ristorazione dovranno consentire ai consumatori di portare il proprio contenitore. Resterà fuori dal provvedimento il comparto vino, che sarà l’unica bevanda alcolica a non dover rispettare i nuovi parametri stabiliti dall’eventuale nuovo regolamento.
Nel frattempo l’Italia parla di rischio per la filiera virtuosa del riciclo. A prendere la parola è stato il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, che ha dichiarato:
Il voto in Commissione Ambiente del Parlamento Europeo sul regolamento imballaggi conferma le nostre preoccupazioni: si continua ad andare verso un sistema che non valorizza il modello vincente italiano, ma che lo mette a rischio. Continueremo la nostra battaglia in tutte le sedi comunitarie per difendere le ragioni di una filiera innovativa, che supera i target UE con diversi anni di anticipo, che dà lavoro tutelando l’ambiente e affermando i più avanzati principi dell’economia circolare.