Lavoro

Immaginare i nuovi lavori verdi, di Marco Gisotti – Green Jobs Place

Nulla o troppo poco partecipa a dare informazioni sui mestieri e creare un immaginario del lavoro. Sporadiche le trasmissioni tv inerenti ma in orari improbabili o sono parodie come quella di Briatore di qualche tempo fa.

Senza un immaginario è impossibile desiderare qualcosa se non le cose più banali o quelle più appariscenti. Difficile allora aspirare ad un lavoro vero, magari appagante, se non lo conosci, non lo immagini e, quindi, non lo desideri.

Sul mercato del lavoro, ce lo dicono i dati di Unioncamere, mancano tantissime persone che esercitano un green job. Ecco uno spazio enorme col quale popolare i desideri, i nostri e delle generazioni che stanno avanzando.
Unica nel suo genere la Guida ai green jobs che abbiamo scritto e riscritto io e Tessa Gelisio in almeno tre edizioni (2009, 2012 e 2019).

Ma i giovani che lavoro desiderano?

Il New York Times in una lunga e bella inchiesta uscita a febbraio di quest’anno su come Instagram influenzi i più giovani scrive:

Quasi un preadolescente su tre elenca la capacità di influire sui comportamenti e sulle scelte delle persone come obiettivo di carriera, e l’11% dei nati nella Generazione Z, tra il 1997 e il 2012, si descrive come influencer. Secondo Goldman Sachs, la cosiddetta economia dei creatori supera i 250 miliardi di dollari in tutto il mondo, con i marchi statunitensi che spendono più di 5 miliardi di dollari all’anno per gli influencer.

L’anno scorso, un’indagine di Adecco in Italia, diceva qualcosa che andava nella stessa direzione e cioè che in dieci anni i giovani italiani che vorrebbero fare l’influencer di mestiere sono scresciuti del 505%.
Un po’ come una volta andavano di moda le veline o i calciatori (che oggi sono in calo rispetto alla professione “pilota”): che vuoi fare da grande?

Manca un immaginario dei mestieri

Il fatto è che nessun giovane, e forse pochissimi adulti, sanno cos’è una professione. Sanno cos’è il “lavoro”. Al massimo ragazze e ragazzi sanno come si chiamano le professioni che svolgono i genitori o i parenti più prossimi. Sanno (forse) che lavoro fanno i genitori dei compagni di classe. Sanno (o pensano di sapere) in che consista il lavoro dei loro insegnanti.

In libreria, per esempio, è ricco di volumi prescolari sui mestieri. Persino la De Agostini nel 2019 portò in edicola una serie di volumi con allegati i personaggi Playmobil che le interpretavano (il pompiere, il giornalista, la biologa, la restauratrice ecc…). Ma superati i sei anni non esiste più nessuna offerta editoriale fino ai manuali per prepararsi agli esami per diventare, che so?, vigile urbano. Manca, in altre parole, un vero immaginario delle professioni.

di Marco Gisotti, giornalista, divulgatore, esperto di green economy, comunicazione e green jobs

Fonti
https://www.nytimes.com/2024/02/22/us/instagram-child-influencers.html
https://24plus.ilsole24ore.com/art/influencer-mercato-400-milioni-AFjHQOq?s=hpl
https://www.linkiesta.it/2023/08/lavoro-dei-sogni-adecco/
https://www.unioncamere.gov.it/comunicazione/comunicati-stampa/competenze-green-richieste-6-occupati-su-10-nel-quinquennio-il-526-dei-green-jobs-e-difficile-da-trovare