Gli incendi in Italia sono i terribili protagonisti di quest’estate infuocata. Oltre ai roghi spesso di natura dolosa appiccati per fini speculativi, si aggiunge la crisi climatica che con il caldo torrido e l’emergenza siccità, aggrava la situazione.
Legambiente nel suo nuovo report “Italia in fumo” presenta dei dati preoccupanti. Il documento fa il punto sul patrimonio boschivo e non andato in fumo nel 2021 e negli ultimi 14 anni (dal 2008 al 2021).
Gli incendi in Italia, i dati (allarmanti) del report di Legambiente
La situazione degli incendi in Italia è disastrosa. Solo per quest’anno si parla di 26.270 gli ettari bruciati dal 1° gennaio al 15 luglio 2022 (fonte EFFIS); 32.921 gli interventi registrati ed effettuati, dal 15 giugno al 15 luglio dai Vigili del Fuoco per incendi boschivi nelle aree urbane e rurali (+4.040 rispetto allo stesso periodo del 2021).
A questi dati si aggiungono quelli del report presentato dall’associazione ambientalista, con 159.437 ettari di superfici boscate e non, devastati dalle fiamme nel 2021 (+ 154,8% sul 2020). Aumentano i reati tra incendi dolosi, colposi e generici che sono 5.385(+27,2% rispetto al 2020); le persone denunciate sono 658 (+ 19,2%).
A preoccupare molto sono poi i dati relativi all’arco di tempo degli ultimi quattordici anni, dal 2008 al 2021:
- 5.298 incendi;
- 723.924 ettari bruciati (un’area grande come la regione Umbria);
- 1.296 Comuni coinvolti (il 16,39% dei comuni italiani).
Ad essere più a rischio sono le regioni Sicilia, Calabria, Campania, Sardegna, Lazio e Puglia, con “i gioielli del Paese” ovvero le aree protette e i siti Rete natura 2000. In queste regioni qualcosa non ha funzionato dal punto di vista della prevenzione e della lotta attiva agli incendi.
Le 10 proposte di Legambiente, come contrastare il fenomeno degli incendi
Con la siccità e le altre problematiche legate alla crisi climatica, il fenomeno degli incendi in Italia tenderà a crescere. Per questo secondo il parere di Stefano Ciafani presidente nazionale di Legambiente, occorre un radicale cambiamento di approccio e risposta al fenomeno degli incendi:
- Gestione integrata degli incendi – È necessaria un’attività di integrazione/coordinamento, a livello regionale e nazionale, fra i settori dedicati alla previsione, prevenzione, informazione, addestramento, lotta, indagine e ricostituzione post-incendio.
- Pianificazione e politiche di adattamento – In attesa del Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici devono essere i Piani forestali di indirizzo territoriale a integrare la pianificazione forestale con la prevenzione degli incendi boschivi.
- Interazione con la politica agricola – Per un più efficace governo degli incendi è fondamentale una integrazione della politica forestale con quella agricola.
- Pascolo prescritto come strumento di prevenzione – Il pascolamento con specie domestiche è stato finalmente riconosciuto come tecnica per prevenire il propagarsi degli incendi o evitare che una volta innescati diventino disastrosi. Tutte le specie pascolanti, bovini, ovini e caprini possono essere utilmente impiegate.
- Responsabilizzazione e coinvolgimento dei cittadini – Il governo degli incendi non deve essere solo responsabilità delle istituzioni e dei tecnici del settore. I cittadini possono essere parte attiva, in primo luogo coinvolgendo il volontariato non solo nella lotta ma anche nella prevenzione.
- Statistiche e catasto incendi – L’analisi delle statistiche sugli incendi è essenziale per la comprensione ed il governo del fenomeno, sebbene il sistema nazionale di raccolta dei dati forestali sia carente.
- Pianificazione e progettazione del ripristino ecologico e funzionale – La ricostituzione post-incendio è una fase delicata del governo incendi e deve essere affrontata con interventi e soluzioni tecniche adeguate caso per caso e non in maniera emotiva.
- Pianificazione urbanistica e incendi – Il verde urbano è importante per migliorare il benessere dei cittadini e la qualità delle nostre città, ma i piani urbanistici non tengono in considerazione il rischio legato agli incendi boschivi nelle aree urbane. Per questa ragione appare auspicabile che nei prossimi anni la pianificazione urbanistica venga informata dai piani forestali di indirizzo territoriale che identificano le aree esposte al pericolo incendi (probabilità di propagazione di grandi incendi). La stessa attenzione deve essere indirizzata alla rete stradale che svolge un ruolo fondamentale nel garantire la sicurezza della logistica dei mezzi di soccorso in caso di incendi di elevata intensità.
- Pene più severe – Estendere le pene previste dal Codice Penale per il reato di incendio boschivo a qualunque tipologia di incendio.
- Potenziare i presidi statali nella lotta agli incendi boschivi – Investire nel potenziamento della flotta aerea pubblica, nella specialità interna al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, estendere le competenze dei Carabinieri Forestali in Sicilia.