Gli incidenti stradali non riguardano esclusivamente le automobili e i motorini, ma anche tutti quei mezzi categorizzabili nella mobilità sostenibile, seppure con numeri minori. Anche monopattini e biciclette possono essere pericolosi per chi li guida e per i pedoni. Nello specifico si contano nel 2021 15.771 incidenti in bici, con 207 decessi, mentre i 2.101 incidenti in monopattino sono costati un totale di nove vittime nell’ultimo anno. Cifre più basse per le biciclette elettriche che registrano “solo” 691 incidenti e 13 morti.
Questi i dati elaborati da Aci e Istat, in cui Roma figura come la città più pericolosa con 50 decessi. A seguire troviamo Milano con 20 morti, Napoli con 18 vittime e Torino con 15 perdite di vite umane. Il capoluogo lombardo, invece, risulta essere la città con il numero più grande di ciclisti deceduti.
Incidenti stradali: le città a rischio
Il numero degli incidenti stradali per bici e monopattini è in aumento: nel 2020 si contavano 2.395 vittime in tutta Italia, mentre nel 2021 ben 2.875 decessi su 151.875 scontri. C’è però da dire che il 2020 è stato un anno particolare, visto che per due mesi la mobilità è stata letteralmente bloccata a causa del lockdown.
Se le grandi città sono quelle che contano il più alto numero di morti, in realtà ci sono altri comuni a cui stare molto attenti e in cui le cifre hanno subito un incremento notevole rispetto al 2019. Stiamo parlando di Oristano (+140%), Savona (+67%) e Biella (+63%); a quanto pare anche un centro piccolo può essere pericoloso.
Fortunatamente troviamo in classifica città in cui, invece, gli incidenti sono in calo come Aosta (-75%), Trieste (-73%) e la provincia di Massa e Carrara (-71%). Le regioni che registrano una diminuzione maggiore sono Valle d’Aosta (-75%), Molise (-46%), Trentino-Alto Adige (-31%) ed Emilia- Romagna (-20%).
Proprio in quest’ultimo caso ricordiamo che recentemente Bologna ha deciso di dire di no al servizio dei monopattini elettrici in città, proprio perché considerati pericolosi per i cittadini. Secondo l’assessora alla nuova mobilità Valentina Orioli il capoluogo emiliano non ha le strade adatte per accogliere questo servizio. E forse anche l’idea di una città disseminata di mezzi gettati ovunque in modo indecoroso è risultata gradita dall’ente locale bolognese.