Intervista ad Annalisa Corrado, Co-portavoce Green Italia, di Massimiliano Pontillo, Direttore Eco in città

Annalisa Corrado è un’ingegnera meccanica. Dal 2004 ricopre la carica di co-portavoce dell’associazione Green Italia e si dedica all’attivismo ecologista e politico. Ha lavorato presso il Ministero dell’Ambiente, nella divisione per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. Attualmente è responsabile dello sviluppo di progetti innovativi della ESCO AzzeroCO2, e responsabile delle attività tecniche dell’associazione Kyoto Club, per la quale segue, in particolare, il progetto #GreenHeroes, ideato assieme all’attore Alessandro Gassmann. Ha partecipato attivamente alla mobilitazione #NoTriv e contribuito all’ideazione e promozione di diverse campagne come “Prima del diluvio”, “Basta Amianto” e, più recentemente, “Stop Climate Fake” e “Occhiali Verdi”. Ha recentemente pubblicato il libro “Le Ragazze salveranno il Mondo”, edito da People.

INTERVISTA

1) Il 2020 è un anno che entrerà nei libri di storia: verrà studiato e ricordato solo per la pandemia o anche come il punto che ha segnato davvero la svolta verso un mondo migliore?

Domanda decisamente difficile. La sfida per chiunque abbia deciso (da anni o di recente) di mobilitarsi per i temi ecologisti, ambientali e sociali è proprio questa. Non lasciare che una crisi terribile come questa possa passare senza aver messo in discussione profondamente tutto. Ma proprio tutto! Dal sistema economico globale, al modo in cui vengono (o non vengono) gestite le nostre città e i nostri preziosissimi territori, passando dal tessuto produttivo nazionale, fino a quanto costa davvero quello che mettiamo a tavola e di cui ci nutriamo (in termini di salute e di giustizia) o come ci muoviamo. Abbiamo un’occasione da non perdere, forse l’ultima che possa anche metterci al riparo dal collasso climatico che ormai è già presente in tutta evidenza.
Diciamo che abbiamo davvero bisogno che tutti si sentano convocati, perché il piatto della bilancia cada dalla parte giusta. C’è una divaricazione ancora più profonda tra chi ha capito che non c’è ripresa (nemmeno economica) senza una rivoluzione verde e chi vuole riproporre i soliti modelli estrattivi/fossili/speculativi e fallimentare con maggiore aggressività: che significa arrivare al fondo del barile e iniziare a trivellarlo.

2) L’Agenda 2030 è stata sottoscritta nel 2015 da tutti gli Stati membri dell’ONU, ma effettivamente la politica italiana pare ancora poco attenta ai suoi 17 obiettivi. Perchè?

Io temo che moltissimi esponenti della politica italiana non sappiano nemmeno di cosa si parli, quando si parla di agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. E’ un fatto grave, perché invece si tratta di uno dei punti di elaborazione strategica più alti che al momento si abbiano a disposizione. Un documento in cui viene ratificato un concetto molto semplice: non possiamo più permetterci di pensare di risolvere un problema dimenticando gli altri. Banalmente, non funziona! Clima, protezione degli eco-sistemi, difesa della vita acquatica dall’aggressione della plastica, città sostenibili e intelligenti, ma anche lotta alla fame, alla povertà, parità di genere e di diritti. Qualità della democrazia e della partecipazione popolare. Tutto si tiene e non ci sono più scuse per far finta che non sia così.

3) La questione parità di genere: di certo sono stati fatti dei passi avanti negli ultimi anni, ma obiettivamente non ci siamo … Cosa frena questo percorso “naturale”?

Il patriarcato, il cameratismo maschile, i meccanismi di cooptazione che nulla hanno a che fare con competenze e talenti, con la necessità di mischiare punti di vista e esperienze, sensibilità e visioni. Troppo spesso emerge solo chi prende ordini in un concetto distorto di lealtà al capo di turno, in una auto-celebrazione della classe dirigente impermeabile alla novità e, per questo, terribilmente asfittica. Le donne hanno poco tempo da perdere con giochi di potere e preferiscono spesso lo scontro aperto e pragmatico. Sa quante donne ci sono, in ogni campo e settore, anche con grandissime responsabilità strategiche ed economiche, che non metterebbero piede in una riunione politica nemmeno sotto tortura? Io ne conosco diverse.
Ci sono donne che stanno cambiando la storia in ogni dove, indietro nel tempo e in giro per il pianeta, anche in Italia (ne ho parlato anche nel mio libro “le ragazze salveranno il mondo” proprio perché sia di ispirazione per tante donne stufe di dover chiedere permesso). Ma nel nostro Paese, in particolare in politica, c’è un muro di gomma davvero difficile da perforare.

4) Come immagina le città del domani? Quali strategie e politiche andrebbero messe in campo da subito per vivere i contesti urbani più a misura d’uomo e d’ambiente?

Città sicure perché vissute dalle persone. Pensate attorno ai bambini e non attorno alle macchine. Città vivibili, sane dal punto di vista della qualità dell’aria, accessibili a tutte e tutti (anche, o forse soprattutto, a chi abbia delle fragilità e delle difficoltà di movimento); riprogettate (anche grazie allo smart-working) in modo da essere vivibili senza spostarsi da una parte all’altra ogni giorno; resilienti, ossia in grado di assorbire gli eventi meteorologici estremi che saranno sempre più frequenti e violenti; solidali, ossia in grado di tutelare gli ultimi e di dare dignità agli invisibili; città capaci di tutelare, far fruire, promuovere i propri tesori senza snaturare la propria vocazione.
Nel decalogo di GreenItalia ne abbiamo parlato a lungo. Le strategie ci sono. Per restare alla mobilità: infrastrutture leggere che rendano le strade sicure per pedoni e ciclisti, potenziamento dei mezzi pubblici riconvertiti all’elettrico, promozione della mobilità condivisa, logistica merci intermodale e con mezzi riqualificati. Per l’energia ottimo il segnale dell’ecobonus per la riqualificazione degli edifici (che sono in larghissima parte una vero colabrodo energetico), ma sarà cruciale che sia stabilizzato e strutturato al meglio per evitare improvvisazioni, speculazioni e far emergere le migliori pratiche davvero sostenibili. Occorre inoltre completare le normative che stanno tenendo bloccata l’economia circolare, in particolare per quanto riguarda la gestione di sottoprodotti e “rifiuti”, per tornare a spingere verso una strategia “rifiuti zero” che liberi molte città (come Roma, ad esempio) da una cronica emergenza rifiuti.

5) Il nostro Belpaese è un brand famoso in tutto il mondo, eppure crescono le criticità in molteplici settori. Su quali asset bisognerebbe investire maggiormente?

Economie generative, che non aggrediscono il territorio e la salute ma che li proteggono e nutrono. Abbiamo eccellenze in tutti i settori. Dalle filiere agro-alimentari biologiche e sostenibili, alle filiere turistiche slow e diffuse, al manifatturiero di elevatissima qualità, passando per un’industria capace di generare prodotti eccellenti a partire da scarti di ogni tipo. Nel progetto dei GreenHeroes di Kyoto Club, costruito assieme all’attore Alessandro Gassmann, ne scoviamo di bellissimi ogni settimana. Dobbiamo ripartire da qui.

6) Lei è portavoce del Movimento Green Italia. Ci racconta in sintesi il vostro Manifesto?

Fare una sintesi è davvero difficile e inviterei tutti a visitare il nostro sito e i nostri profili social per poterlo leggere in dettaglio.
Certamente per noi i menzionati obiettivi al 2030 della sostenilbità, come anche quelli della COP21 di Parigi (per una totale de-carbonizzazione di economia e società entro il 2050) restano un faro irrinunciabile. Come anche la visione di una Europa coesa e davvero solidale, così come la intendono i Verdi Europei. Giustizia sociale, ambientale, climatica assieme. Dobbiamo uscire in questa folle era Ego-centrica ed entrare, finalmente, in una fase ECO-centrica. Questo dibattito in politica è quasi totalmente assente, o si limita ad affermazioni di principio prive di strumenti e competenze seri ed adeguati. Vogliamo dare il nostro contributo perché tutto ciò cambi al più presto.

#AMBIENTE #SVILUPPOSOSTENIBILE #GREENDEAL #PARITADIGENERE #SMARTCITY #RIFIUTIZERO #ENERGIERINNOVABILI #MOBILITACONDIVISA #AGROALIMENTAREBIO #ECOCENTRICA