Intervista a Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco, di Massimiliano Pontillo, Eco in città

Carlo Montalbetti è Direttore Generale di Comieco Consorzio Nazionale Riciclo e Recupero imballaggi a base Cellulosica.
Esperto in management aziendale con particolare specializzazione sulla gestione dei cicli industriali connessi al riciclo di carta e cartone e alla sostenibilità ambientale.
Autore di diverse pubblicazioni sull’industria del riciclo e sulla gestione e valorizzazione dei rifiuti.
Componente del Comitato Fondazione Symbola; del Comitato Strategico Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo; dell’Istituto per i valori dell’Impresa (Università Bocconi); del Consiglio di amministrazione Scuole Civiche Milanesi, dell’Associazione Amerigo (International Cultural Exchanges Programs Alumni)
E’ stato componente del Consiglio Amministrazione Sacbo (Società Aeroporto Civile Bergamo Orio al Serio).

L’INTERVISTA

1) Agenda 2030: i cittadini sono più informati e sensibili?

L’ambiente è ormai un tema centrale della vita di ognuno di noi. Ogni giorno, nel nostro piccolo, adottiamo comportamenti per tutelare ciò che ci circonda rendendo “sostenibile” il nostro futuro e quello delle generazioni a venire. Agenda 2030 contempla linee guida generali di carattere socioeconomico per promuovere le azioni utili con il bene comune proprio per concretizzare lo sviluppo sostenibile. Non solo l’ambiente, dunque, ma anche quello. La raccolta differenziata è uno dei gesti più significativi in questo senso, espressione di senso civico e di attenzione all’ambiente, e se sono stati fatti passi avanti nel settore è perché la consapevolezza e l’importanza che riveste è riconosciuta e consolidata. E’ evidente però che possiamo ancora migliorare e l’agenda 2030 offre proprio la possibilità di mantenere alta l’attenzione sui temi centrali del nostro futuro.

2) Comieco, 35 anni di storia: a che punto siamo?

Abbiamo fatto passi da gigante. Dal 1998, quando è nato il sistema consortile grazie al decreto ronchi, ad oggi la raccolta differenziata ha triplicato i volumi: all’inizio si raccoglievano e avviavano al riciclo 1 milione di tonnellate, oggi siamo oltre 3,5 milioni. Se fino al 2004 importavamo ancora oltre 1 milione di tonnellate, subito dopo siamo diventati esportatori netti e grazie allo sviluppo delle raccolte differenziate urbane nel nostro paese, tradizionalmente povero di materie prime, le città sono diventate delle vere e proprie foreste urbane. Uno scenario che si è dunque evoluto e anzi ribaltato in 35 anni di storia. La raccolta differenziata è oggi una delle consuetudini che ci accompagna nella quotidianità.

3) Quali sono i numeri annuali della raccolta di carta e cartone?

Nel 2019 sono state raccolte oltre 3,5 milioni di tonnellate di carta e cartone, segnando una crescita del 3% rispetto all’anno precedente. Il Sud è stato protagonista di questo slancio registrando un incremento dell’8,5% e riducendo la distanza con le regioni del Centro e del Nord. Queste ultime continuano a mantenere un trend comunque positivo, ormai da anni. Ogni cittadino ha mediamente differenziato e contribuito all’avvio a riciclo di 57,5 kg di carta e cartone. Il tasso di riciclo degli imballaggi si è attestato all’81%, consentendo all’Italia di rimanere tra i leader europei in termini di riciclo: basti pensare che abbiamo già superato gli obiettivi al 2025 e siamo in linea per il raggiungimento di quelli fissati al 2030 (85% tasso di riciclo). Il tasso di recupero degli imballaggi ha superato invece l’88%.

4) Ci sono alcuni ostacoli che impediscono una pratica virtuosa più capillare?

Come dicevo, la raccolta differenziata è ormai una pratica abituale per la maggior parte dei cittadini. Anche nelle aree in cui fino a qualche anno fa si raccoglieva poco – penso al Sud – c’è stato un cambio di passo che sta portando risultati importanti. Questo non significa che si raccoglie il massimo possibile, anzi. Stimiamo che ci siano ancora centinaia di migliaia di tonnellate che sfuggono alla raccolta ma non ci sono ostacoli veri e propri, perché il sistema c’è e funziona, piuttosto ambiti di miglioramento. Su tutti la qualità, che resta un elemento centrale per garantire un riciclo sempre più efficiente. Un’informazione sempre più capillare al cittadino e un intenso programma di controlli possono rappresentare gli ingredienti giusti per una ricetta vincente. Il Consorzio lavora da anni su entrambi i fronti: supportando i comuni nel contatto con il cittadino e collaborando alle iniziative locali che vengono organizzate ma anche aumentando le analisi merceologiche ed i controlli effettuati sul territorio per monitorare tutti i passaggi della filiera, dal conferimento del cittadino alla lavorazione negli impianti. In questo senso, un tassello importante è rappresentato anche dalle novità introdotte nel recente rinnovo dell’Allegato tecnico carta, che è parte specifica dell’Accordo nazionale tra Anci e Conai, con l’implementazione delle analisi merceologiche proprio per spingere in maniera più capillare la resa e le performance della raccolta.

5) Come ci posizioniamo rispetto agli altri Paesi d’Europa, dove esportiamo da anni?

Siamo ai primi posti in Europa per la raccolta differenziata e il riciclo di carta e cartone. 8 imballaggi su 10 vengono oggi recuperati e avviati a riciclo, un dato importante che ci ha consentito di raggiungere in anticipo gli obiettivi europei al 2025 ed in linea con quelli fissati al 2030 (l’85% tasso di riciclo).

6) L’emergenza sanitaria, tra le altre, ha fatto esplodere l’e-commerce che al contempo aumenta l’utilizzo del packaging nei trasporti. Come ha reagito il settore?

Senza dubbio, l’emergenza sanitaria ha modificato le nostre abitudini di consumo, spostando gli acquisti a casa. C’è stato così un boom dell’e-commerce con una inevitabile ricaduta sulla gestione dei rifiuti. Solo nella città di Milano c’è stata la consegna di 1 milione di pacchi. Una cifra importante di fronte alla quale comunque la filiera cartaria non ha tentennato ma ha continuato a lavorare senza sosta, non fermandosi nemmeno durante il lockdown e avviando a riciclo gli imballaggi in carta e cartone correttamente conferiti nella raccolta differenziata. Il settore si è così confermato essenziale per il Sistema Paese.

7) Il Green deal, l’economia circolare imporranno necessariamente di eliminare sempre più gli imballaggi. Cosa comporterà per l’industria cartaria?

Uno dei punti cardine del green deal è lo sviluppo dell’economia circolare. In quest’ottica, “riutilizzo” e “riciclo” sono due principi fondamentali da seguire. La filiera di carta e cartone è già un perfetto esempio di economia circolare: grazie ai notevoli quantitativi di carta e cartone riciclati, ha ormai raggiunto un tasso di circolarità che si avvicina al 60%; ciò significa che il 60% della produzione cartaria nazionale avviene a partire da fibre riciclate. Nel comparto dell’imballaggio il tasso di riciclo è anche superiore, se si considera che oltre l’80% di quelli a base cellulosica immessi al consumo viene riciclato. Il tema vero quindi è avere packaging sempre più sostenibili. Comieco e la filiera cartaria sono da tempo attivi sul tema della prevenzione per la produzione di imballaggi cellulosici sempre più sostenibili e facilmente riciclabili: basti pensare ai test di laboratorio per verificare la riciclabilità di un imballaggio in carta e cartone, all’utilizzo di strumenti e macchinari di ultima tecnologia, fino allo studio di imballaggi sempre più innovativi che permettano di accoppiare la carta ad altri materiali che ne valorizzino le caratteristiche sostenibili e biodegradabili.

8) Vuole raccontarci gli ultimi eventi che avete promosso?

In quest’anno così particolare, in cui gli eventi sul territorio – che ci hanno visto sempre protagonisti in molteplici forme – sono venuti meno, non abbiamo diminuito il nostro impegno, tutt’altro. Tra le iniziative più significative vale la pena citare la campagna di comunicazione “Grazie”, lanciata durante il lockdown per sottolineare come, in un periodo delicato come l’emergenza sanitaria, l’impegno di ogni attore della filiera non sia venuto meno e ciascuno abbia contribuito a rendere il settore cartario, essenziale per il Sistema Paese, modello di economia circolare. Non solo. Abbiamo concluso il percorso di affiancamento al settore della ristorazione per minimizzare gli sprechi alimentari e dopo “Doggy-bag: Se avanzo mangiatemi”, realizzata nel 2015 con Slow Food, e “Rimpiattino”, sviluppato con FIPE nel 2019, durante l’emergenza abbiamo sperimentalmente fornito ad alcuni ristoranti milanesi vaschette in cartone per il food delivery. Questi alcuni dei progetti che ci hanno visto protagonisti ma altri sono in cantiere: continueremo infatti a promuovere la raccolta differenziata ed il riciclo sul territorio con un focus particolare sulla qualità, la sfida da vincere per un riciclo efficiente.

#carta #cartone #raccoltadifferenziata #packagingsostenibile #riciclo #riuso #economiacircolare #consorzi