Tra emozioni, passione e ironia si svolge la piacevole intervista a Franco Bergamaschi, patron de L’Erbolario. In una giornata di primavera ancora avvolto dalle tante incertezze e paure che questa pandemia sta sviluppando ovunque. Ma è vincente l’ottimismo di un imprenditore di Lodi, partito da oltre 40 anni con un’azienda oggi leader nel mercato della cosmesi naturale, che mi fa entrare all’inizio del racconto, con meraviglia e memoria fanciullesca, in un mondo fatto di alambicchi, distillatori, filtri e formule per la bellezza del corpo e anche dell’anima.
Come e quando comincia un successo targato made in Italy?
Alla fine degli anni ’70, da una storia d’amore e follia, in un piccolo locale di 20 mq, una “strana” coppia di futuri sposi molto più interessati alle escursioni botaniche che alle altre attività più tipiche dell’età giovanile decidono, contro il volere dei rispettivi genitori, di avviare un laboratorio di ecoprodotti per la pelle: la Premiata Erboristeria Artigiana l’Erbolario. Il nome evoca l’arcaico “erborare”, andare per campi e raccogliere erbe, studiarne le proprietà e utilizzarle a fini terapeutici. Il punto di partenza sono stati la tradizione e le ricette di famiglia, provate e migliorate, studiando, sperimentando e distillando. E’ proprio una componente ereditaria, infatti, a spingemi sempre più con entusiasmo: mio padre Gino, grafico pubblicitario di professione, aveva un terreno dove produceva per uso familiare vino, frutta, verdura, miele e alcuni cosmetici che ancora oggi sono rimasti nella linea aziendale: acqua di rosa, aceto di Ippocrate, acqua della Regina d’Ungheria. Dopo la laurea in Biologia di mia moglie Daniela e la mia in Scienze politiche, destinati a probabili carriere rispettivamente di insegnamento e di bancario e/o funzionario comunale, decidiamo di frequentare un Corso per fitopreparatori lei e uno in Erboristeria a Pisa io. E sono proprio i nostri docenti, tra tutti Paolo Rovesti (colui che ha coniato l’allora neologismo “fitocosmesi”) e Gianni Proserpio che ci prendono con entusiasmo sotto la loro ala protettiva e ci accompagnano nello sviluppo dell’attività neonata. Ma è grazie anche ai compagni di scuola che prende piede, attraverso il passaparola e l’apertura di erboristerie, il primordiale sviluppo commerciale in buona parte della nostra penisola.
Qual’è la formula magica, se esiste, nel gestire una grande impresa familiare?
Einstein diceva che il successo è dettato per l’1% dalla fantasia e il 99% dal sudore. Non c’è dubbio che sia un pò così. Le nostre “materie prime” sono fondamentalmente tre: l’entusiasmo e la passione in primis per quello che si fà. La vocazione: un’azienda è come una quercia, tanto più forte e stabile quanto più convivono in essa tradizione e innovazione. E il rispetto per le persone, che non sono numeri, ma il fattore fondamentale che permette di centrare gli obiettivi, non solo economici. Non ho mai pensato alla delocalizzazione, men che meno in quei paesi dove la dignità e i diritti dei lavoratori non sono tutelati: qui in Italia ho deciso di impegnarmi accettando anche le molte criticità, prime tra tutte la burocrazia e un sistema fiscale da rivedere, che certamente non favoriscono la nascita e l’ampliamento di progetti imprenditoriali. L’Erbolario è 100% made in Italy
Dov’è situata l’azienda?
A Lodi, esattamente all’interno del Parco Adda Sud, un polmone verde dove le moderne tecnologie si affiancano ad un solido percorso di sostenibilità. Nel 2012 abbiamo inaugurato il nuovo polo logistico: 28mila mq coperti a basso impatto ambientale, dotato di un grande parco fotovoltaico, utilizza energia geotermica per l’impianto di riscaldamento e condizionamento.
Cosa fate nel 2004?
Diamo vita ad Erbamea, insieme all’amico Fausto Marelli. Decidiamo di fondare la sister company dell’Erbolario in Umbria, nell’alta Val Tiberina, dove produciamo estratti vegetali, erbe officinali e integratori alimentari. E’ da lì che arrivano le droghe che utilizziamo, certificate bio. Tutti i nostri prodotti sono controllati da Icea, e da oltre 25 anni collaboriamo con LAV aderendo allo standard internazionale “Stop ai Test cosmetici su Animali”
Mi parli dei vostri prodotti…
Oggi vantiamo ben oltre le 600 referenze, ogni anno sono messi a punto fino a 40 nuovi cosmetici: prodotti per il viso, per il corpo, per i capelli, profumi, ma anche solari, prodotti per la rasatura maschile, per i bambini, per la casa. Dal 2006, nostro fiore all’occhiello di cui vado particolarmente fiero, è il Laboratorio Ricerca Estratti, dove una squadra di tecnici di grande professionalità mette a frutto la capacità di concentrare “l’anima” dei vegetali con l’arte di estrarre dalla matrice inerte quei principi attivi che rendono davvero unici i cosmetici. Le materie plastiche degli imballaggi sono per la maggior parte riciclate e riciclabili, e la carta utilizzata è certificata FSC, ossia il marchio per la gestione forestale responsabile.
Da sempre la nostra filosofia è l’irrinunciabile alleanza tra la preziosa saggezza del passato e le conquiste innegabili della ricerca del presente, tra la fitoterapia classica e la moderna cosmetologia. Erbolario è il punto di arrivo di una ricerca costantemente volta a realizzare come un equilibrio perfetto tra la più evoluta scienza cosmetologica e la più autentica tradizione erboristica, con l’obiettivo di creare prodotti fitocosmetici sicuri ed efficaci, concepiti nel rispetto della natura e dell’uomo.
Che sono le Nuove Erboristerie di Successo?
Le nostre NES, attualmente oltre 100 che danno lavoro a circa 200 persone, sono il frutto di un progetto partito nel 2012 pensato per dare un’opportunità alle giovani donne che vogliono aprire un’erboristeria o una farmacia, ma che hanno poche risorse economiche per farlo. In pratica, a nostro carico, offriamo la progettazione del punto vendita, l’arredo in comodato gratuito e almeno due o tre settimane di formazione presso i nostri negozi di Lodi, dove ospitiamo le neo clienti a titolo gratuito con la possibilità di “vivere” il punto vendita. In cambio, l’Erbolario chiede di vendere solo i suoi prodotti e quelli di Erbamea. Per questo progetto, abbiamo investito cinque milioni di euro, di cui quasi due a fondo perduto.
Ci dà, infine, qualche numero del Gruppo?
Oggi vantiamo una rete di oltre cinquemila punti vendita: 3.200 erboristerie, 1.800 farmacie e parafarmacie, più di 180 negozi a insegna. Nel 2019 abbiamo fatturato circa 80 milioni di euro. A cui ne vanno aggiunti quasi 50 che comprendono i proventi della rete di franchising e di Erbamea. Solo una minima percentuale viene dalle vendite all’estero. Il 10% circa viene investito in ricerca e sviluppo.