Intervista a Giorgio Tanoni, Ceo e Co-Founder di Adriatica Oli e GoodCom, di Massimiliano Pontillo, Direttore Eco in città

Parliamo dell’olio alimentare esausto e del suo recupero con Giorgio Tanoni. Imprenditore marchigiano, Ceo e Co-Founder di Adriatica Oli e GoodCom, Co-Founder e Partner di StelSystem, Vice Presidente di Ewaba, membro del CdA del Conoe. Con quella sua determinazione, creatività e coerenza caratterizza la piccola impresa italiana, quella migliore, motore pulito della nostra società. Attento a conciliare il profitto con il rispetto per l’ambiente, gestisce l’azienda come una grande famiglia, alla costante ricerca di innovazione nei servizi offerti garantendone sicurezza e sostenibilità.

1) Di cosa si occupa Adriatica Oli e qual’è il core business aziendale?

Adriatica Oli si occupa da oltre 35 anni di raccolta e trasporto di rifiuti speciali, pericolosi e non, su tutto il territorio nazionale.
Ma il core business aziendale sta nella raccolta e nell’avvio al recupero degli oli alimentari esausti, prodotti da famiglie, esercizi commerciali, mense di ristorazione collettiva e industrie alimentari.
Questi oli, principalmente residui dalla frittura degli alimenti e dalla loro conservazione, sono un rifiuto molto inquinante.
Se dispersi nell’ambiente, infatti, vanno a inquinare i nostri mari (1 kg di oli inquina una superficie pari a 1.000 mq di acqua). Se versati nei terreni rendono impossibile alle piante l’assorbimento delle sostanze nutritive e se giungono fino alle falde acquifere rendono l’acqua non potabile e inutilizzabile.
Solo attraverso una capillare raccolta del rifiuto, invece, è possibile avviarli al recupero e trasformarli in preziosi prodotti come inchiostri, saponi e soprattutto biodiesel, un biocarburante a basso impatto ambientale.
Adriatica Oli, oggi, indirizza all’industria del biodiesel circa il 90% del totale delle quantità di olio raccolte su Marche, Abruzzo, Lazio e Lombardia.
Si pensi che per ogni tonnellata di olio avviata al recupero per la produzione di biodiesel si ha una riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera pari a 3,13 tonnellate e un risparmio d’acqua pari a 1,3 metri cubi.

2) Che ruolo ha Adriatica Oli rispetto agli Obiettivi dell’Agenda 2030 approvata dall’ONU nel 2015?

L’Agenda 2030, programma di azione che ingloba i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), indirizza le azioni che tutti i governi, ma che anche le aziende, devono intraprendere per garantire una crescita sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale.
E’ noto che circa il 25% delle emissioni di CO2 nel mondo deriva dal settore dei trasporti. Promuovere una mobilità sostenibile significa contribuire a ridurre i livelli di GHG, gas serra, causa del cambiamento climatico e affrontare una delle più grandi sfide, a lungo rimandate nel tempo, che ci viene chiesto di cogliere: tutelare l’ambiente.
Anche l’Europa, del resto, ha puntato a una riduzione delle emissioni di GHG del 40% e obbliga, entro il 2020, di impiegare biocarburanti sostenibili nella misura del 10% del totale dei carburanti utilizzati.
Si pensi che la quota delle energie rinnovabili nel settore dei trasporti è piuttosto bassa: solo il 2,8% è rinnovabile.

Dal punto di vista ambientale, la mission di Adriatica Oli sposa gli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile per rispondere alle sfide universali, contribuendo a una “transizione energetica” da carburanti prodotti da fonti fossili a biocarburanti prodotti da fonti rinnovabili come i rifiuti, come gli oli vegetali esausti nel nostro caso, destinati altrimenti allo smaltimento.
La gestione degli oli, infatti, segue il modello dell’economia circolare che, non dimentichiamolo, rappresenta un incredibile volano per lo sviluppo di nuove soluzioni per la mobilità sostenibile, in quanto permette di valorizzare i rifiuti in nuovi prodotti per la mobilità a ridotto impatto ambientale.
Adriatica Oli ha un ruolo da protagonista attivo nel percorso di de-carbonizzazione dei trasporti, ma non solo. Attraverso la raccolta e l’avvio al recupero degli oli, promuove la sostenibilità abbracciando gli SDGs e in particolare il n.11 (Città e comunità sostenibili), il n.12 (Consumo e produzione responsabile), il n. 13 (Lotta contro i cambiamenti climatici) e il n.14 (Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile).

3) Il recupero degli oli alimentari esausti ha impatti positivi anche a livello sociale?

Certamente sì. Il modello di sviluppo adottato fino a oggi è insostenibile, non solo sul piano ambientale, ma anche sociale.
Si rifletta che i Paesi del Sud del mondo fanno ordinariamente i conti con condizioni alimentari caratterizzate da vulnerabilità e i loro problemi di approvvigionamento vengono ulteriormente esacerbati da derrate agricole coltivate ad-hoc per la produzione di semi destinati alla produzione di biodiesel (di prima generazione), sottraendo terreni che potrebbero essere utilizzati per la coltivazione di prodotti per le popolazioni locali e peggiorando il loro stato di carestia e di fame.
L’avvio al recupero degli oli esausti per la trasformazione in biodiesel contribuisce a risolvere questo problema, rispettando quel diritto di tutti i popoli che potremmo definire “sovranità alimentare”.
Dal punto di vista sociale Adriatica Oli, nel suo piccolo, sposa in particolare due goals dell’Agenda globale 2030: il n.2 (Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile) e il n.15 (Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell’ecosistema terrestre, gestire in modo sostenibile le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno, e fermare la perdita di diversità biologica).

4) Come vi state muovendo in Europa?

Nel 2013 abbiamo costituito, insieme al dott. Michael Fiedler-Panajotopoulos dell’azienda americana ROG con sede in Germania, l’associazione EWABA (European Waste Advanced Biofuel Association).
Ewaba svolge attività di lobbying presso le istituzioni europee con sede a Bruxelles e promuove i benefici del biodiesel da oli vegetali esausti, perché sostenibile in quanto prodotto da un rifiuto, appoggiando le iniziative della ILUC, Indirect Land Use Change, per la mitigazione all’uso di terreni agricoli per la produzione di energia.
Per il comparto advanced bio fuel abbiamo contribuito a scrivere gli aspetti normativi che oggi troviamo nell’Agenda 2030 tutelando il recupero degli oli, come il paradigma dell’economia circolare ci insegna, nonché la causa ambientale e sociale a esso legata.

5) Innovazione tecnologica. Quale progetto avete portato avanti ultimamente?

Adriatica Oli, insieme alla Nuova C. Plastica di Castel Guelfo, ha ideato dei “contenitori intelligenti” per lo stoccaggio degli oli esausti da parte dei produttori di questo rifiuto: famiglie, ristoranti, ristorazione collettiva.
Questi contenitori, dotati di un dispositivo interno che misura le quantità di olio presente, possono essere monitorati tramite computer direttamente dai nostri uffici.
Il monitoraggio da parte della logistica di Adriatica Oli si rende indispensabile ai fini di un’organizzazione ottimizzata dei passaggi per il ritiro degli oli, da parte dei nostri operatori, su migliaia di contenitori dislocati nelle varie regioni.
Questo sistema consente ad Adriatica Oli non solo di ridurre i viaggi e quindi i costi economici legati agli spostamenti dei mezzi, ma di ridurre anche l’impronta ecologica aziendale.
Infatti, assunto che il trasporto incide sul valore dell’impronta ecologica per il consumo di combustibile e per l’energia impiegata per la realizzazione e la manutenzione dei veicoli, l’organizzazione e l’ottimizzazione dei viaggi e degli spostamenti significa minori emissioni in termini di CO2, minore dispendio di acqua, con un impatto certamente minore sull’ambiente.

6) Quanto crede Adriatica Oli nella comunicazione aziendale?

Per Adriatica Oli la comunicazione è un pilastro fondamentale. “Fai, dì ciò che fai e mantieni ciò che dici”, mi ripeto ogni giorno.
Da 15 anni ci occupiamo di sensibilizzazione ambientale sulla raccolta degli oli presso la cittadinanza in tutta Italia: dallo scorso anno con ancora più incisività, grazie alla collaborazione con GoodCom, agenzia di comunicazione, specializzata sull’economia circolare.
Si pensi che, nel solo 2019, abbiamo organizzato oltre 70 campagne informative nelle scuole, piazze e sale consiliari italiane incontrando oltre 20.000 persone.
Anche durante l’emergenza Covid-19 non ci siamo fermati e abbiamo realizzato delle vignette ironiche sulla raccolta differenziata ai tempi del virus, divenute oggi virali sul web, che hanno avuto risonanza anche su testate nazionali.
Inoltre, momentaneamente, per questo periodo di emergenza, abbiamo ridisegnato il logo aziendale portando tutti i suoi elementi grafici all’interno di una casetta, per ricordare ai cittadini l’importanza di restare a casa in sicurezza.
Sembrerà banale, ma per poter essere scelti dai potenziali clienti, all’interno di un mondo sempre più affollato di competitor, è necessario comunicare: offrire contenuti di valore, che informino, incuriosiscano, motivino e fidelizzino. Proprio per questo è importante non solo fornire un servizio di qualità, che è alla base di tutto, ma anche gestire l’immagine e la comunicazione aziendale, posizionandosi al meglio sul mercato.

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