Intervista a Paolo Carnevale, Direttore Esecutivo Fondazione Eni Enrico Mattei

La Fondazione Eni Enrico Mattei ha già un ruolo di primo piano nel panorama internazionale in materia di programmi di decarbonizzazione. Ci potete indicare di che cosa si tratta?

La Fondazione Eni Enrico Mattei pone la concretezza alla base del suo approccio alla decarbonizzazione. Per questo, insieme al network delle Nazioni Unite SDSN (Sustainable Development Solution Network), in aprile 2019 presso la sua sede milanese, ha promosso un workshop scientifico della durata di due giorni che ha visto la partecipazione di oltre sessanta esperti internazionali nei rami della scienza, dell’ingegneria e della tecnica, per discutere di come le soluzioni tecnologiche oggi disponibili possano catalizzare efficienti processi di decarbonizzazione. Crediamo che siano le figure con competenze tecnico-scientifiche a essere quelle che, in questa fase, possano dare una decisa accelerazione a questi cambiamenti verso la decarbonizzazione energetica. I lavori del workshop si sono concentrati principalmente sui settori produttivi più energy-intensive (energia, industria, trasporti e edilizia). I risultati emersi hanno costituito una solida base per la stesura del report FEEM-SDSN “Roadmap to 2050. A Manual for Nations to Decarbonize by Mid-Century”, un documento di riferimento per le politiche di decarbonizzazione, presentato anche alla COP25 di Madrid e al Segretario Generale delle Nazioni Unite Guterres. Il report raccoglie i contributi degli esperti ed è uno strumento tecnico di supporto ai policy maker per agevolare l’adozione e l’implementazione di programmi concreti ed efficaci per la transizione energetica. Più in particolare, il report illustra le più recenti tecnologie di decarbonizzazione disponibili ai governi nazionali per attuare strategie di sviluppo a basso livello di emissioni, come indicato nell’articolo 4.19 dell’Accordo di Parigi del 2015. In linea con l’obiettivo di Parigi di rafforzare la risposta globale alla crisi climatica “nel contesto di uno sviluppo sostenibile e con l’impegno di porre fine alla povertà”, il rapporto è costruito sulla base di un approccio integrato su più livelli e ambisce ad affrontare contemporaneamente obiettivi multipli e promuovere strumenti di policy e soluzioni tecnologiche utilizzabili nei diversi settori.

Quali sono gli strumenti e gli studi della Fondazione Eni Enrico Mattei a supporto dei territori per la localizzazione dell’Agenda 2030 in Italia?

La Fondazione Eni Enrico Mattei, in particolare attraverso l’area di ricerca “Agenda 2030”, è fortemente impegnata nel processo di declinazione dell’Agenda 2030 e dei suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile a livello nazionale, locale e settoriale. In particolare, dal 2018 a oggi, ha tradotto in pratica i suoi sforzi attraverso l’elaborazione di strumenti e modelli mirati proprio a localizzare lo Sviluppo Sostenibile: non solo implementare la sostenibilità a livello locale, ma anche diffondere la Cultura della Sostenibilità, creare network tra stakeholder e accompagnare i policy maker nelle rispettive scelte. Il programma “Agenda ONU 2030”, il cui obiettivo principale è appunto quello di declinare sul territorio l’Agenda internazionale con i suoi obiettivi e target, ha concentrato le sue attività di ricerca sullo studio degli indicatori di sostenibilità a livello dei comuni, delle province e città metropolitane, e infine delle regioni italiane – confluiti nell’“SDSN Italia SDGs City Index”, nel rapporto “Verso la sostenibilità: uno strumento a servizio delle Regioni” e in un’analisi sulle province e città metropolitane disponibile a breve. Ancora, la Fondazione si propone di affiancare le istituzioni locali e internazionali tramite i tool sviluppati (si veda ad esempio il progetto di ricerca che integra i Fondi Strutturali Europei e l’Agenda 2030), ma anche il settore privato (come nel progetto “SDGs e Smart Port” che ha promosso una Partnership for the Goal con Ericsson, CNIT, TIM e il Porto di Livorno) per supportare gli stessi nella definizione del contributo delle rispettive attività agli SDGs.

Quali sono le principali attività della Fondazione Eni Enrico Mattei nell’ambito della disseminazione del significato di Sviluppo Sostenibile?

La Fondazione Eni Enrico Mattei, riconoscendo da una parte l’importanza delle partnership pubblico-private e dall’altra il ruolo delle nuove generazioni e della società civile nel perseguimento di una piena sostenibilità, ha da molto tempo avviato proposte di avvicinamento ed integrazione con le realtà aziendali e percorsi volti a disseminare la cultura dello Sviluppo Sostenibile tra i protagonisti del settore dell’istruzione attraverso call for ideas, eventi, seminari e workshop formativi. Tra i progetti principali che hanno visto la Fondazione impegnata in questo ambito emergono sicuramente il concorso “Youth in Action for Sustainable Development Goals”, promosso insieme a Fondazione Italiana Accenture e Fondazione Allianz e rivolto ai giovani under 30, che premia le migliori idee progettuali in grado di favorire il raggiungimento degli SDGs, o il neonato “Teen in Action for Sustainable Development Goals”, che prevede una serie i lavori di gruppo finalizzati proprio a sensibilizzare gli studenti in merito ai temi trattati dall’Agenda 2030. Ancora, l’iniziativa “Disseminating the culture of Sustainable Development” prevede cicli di seminari con alcune classi milanesi con la finalità di riflettere sulle sfide poste dall’Agenda 2030, mentre webinar rivolti a dirigenti scolastici, a professori e maestri di scuola pongono le basi affinché diventino i veri attori del cambiamento e leader della sostenibilità locale.

Qual è l’impegno della Fondazione Eni Enrico Mattei nella diffusione della cultura della sostenibilità?

Oltre al lavoro che sta progressivamente portando avanti insieme alle nuove generazioni per integrare nei loro stili di vita quotidiani le linee guida attraverso cui l’Agenda 2030 può essere letta, la Fondazione Eni Enrico Mattei è particolarmente attiva in diversi progetti nati dalla collaborazione con enti pubblici e università, al fine di diffondere la Cultura della Sostenibilità su vasta scala. Con la prima edizione della “Summer School sul Benessere e la Sostenibilità delle Città”, la Fondazione ha ospitato e promosso – insieme a Comune di Milano, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) e con la partecipazione di tutte le otto università del territorio milanese – un progetto educativo nato dalla volontà di promuovere i contenuti dell’Agenda 2030 e diffondere la conoscenza degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per sensibilizzare le comunità, le imprese e i singoli individui sui temi della sostenibilità. Con lo stesso intento, la Fondazione è anche parte attiva del nuovo Forum per lo Sviluppo Sostenibile promosso Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), in particolare nel gruppo di lavoro su Conoscenza, Educazione, Comunicazione e Formazione, e del gruppo di lavoro trasversale dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS) che si occupa di educazione allo Sviluppo Sostenibile. Oltre alle partnership citate, i ricercatori sono inoltre continuamente impegnati in workshop, seminari, conferenze e incontri, per portare avanti questo obiettivo in tutto il territorio nazionale.

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