In questa intervista parliamo di mobilità con Roberto Di Stefano che ha avuto una lunga esperienza in Fiat Chrysler Automobiles in varie aree aziendali, prima di trasferirsi in Brasile a guidare la Magneti Marelli. Da circa un anno è tornato in Italia per assumere la responsabilità dell’ente e-Mobility per la regione EMEA di FCA. Guida un team giovane, che agisce in azienda come una sorta di start up che si innesta nei vari department di FCA per introdurre i concetti relativi all’elettrificazione in modo da farli radicare nel minor tempo possibile. Ma non soltanto. Infatti, oltre a lavorare sui modelli, e-Mobility presta molta attenzione nel creare, insieme con i migliori partner di ogni settore, un sistema che permetta ai clienti di avvicinarsi a un nuovo modo di “vivere” l’auto, in modo più rispettoso per l’ambiente. Con lui, quindi, approfondiamo anche come da qualche mese FCA sia entrata nel mondo della mobilità sostenibile.
Il passaggio alla mobilità elettrica è un obiettivo da raggiungere auspicabilmente in tempi brevi. Come sta lavorando FCA?
Ufficialmente siamo partiti a marzo 2019 con la creazione dell’e-Mobility Department, ma in realtà già lavoravamo sui modelli che iniziamo a lanciare quest’anno. Con l’elettrificazione ci troviamo di fronte a una sfida difficile ed entusiasmante, in cui occorre conciliare la domanda – che si spera torni in crescita – ai bisogni in costante evoluzione dei clienti e la salute del pianeta. Per questo motivo e-Mobility sta dando vita a un articolato e strutturato apparato che ci piace definire eco-sistema, in quanto lo pensiamo sostenibile sia dal punto di vista ecologico sia competitivo economicamente. Questo eco-sistema comprende naturalmente le auto ibride ed elettriche, ma anche una serie di servizi innovativi per facilitare la vita di chi sceglie queste vetture. Il nostro obiettivo è trasformare i potenziali problemi in opportunità. Grazie a una serie di partnership con i protagonisti dell’energia e della mobilità sostenibile, stiamo cercando di sviluppare soluzioni capaci di garantire la massima tranquillità al cliente di un’auto elettrica, dal momento dell’acquisto fino al termine del ciclo di vita della vettura.
Ci può fare qualche esempio?
Possiamo parlare della capillarità dei punti di ricarica, aspetto fondamentale per lo sviluppo della mobilità elettrica. Prima della pandemia che ha provocato il blocco di tutte le nostre attività, avevamo già avviato l’installazione – che proseguirà dopo l’emergenza – di 3.600 colonnine nei nostri centri di vendita in tutta Europa, altre nei parcheggi riservati ai dipendenti del gruppo, nei Leasys Mobility Store (la capillare rete che offre molti servizi di mobilità, dal noleggio al car sharing, alla vendita dell’usato) oltre che nelle stazioni, negli aeroporti…Questi sono i primi, fondamentali tasselli della nostra strategia per dar vita a un nuovo modo di concepire la mobilità: il rispetto per l’ambiente senza perdere di vista le esigenze del cliente.
Ecco l’e-Mobility secondo FCA.
Tutti gli altri costruttori però hanno un’offerta elettrica ed elettrificata più ampia di FCA.
Negli ultimi anni abbiamo sviluppato una serie di tecnologie legate all’elettrificazione: veicoli ibridi, ibridi plug-in e a batteria totalmente elettrici, con l’obiettivo di far risparmiare carburante e ridurre le emissioni di CO2.
Nel 2013 è arrivata la Fiat 500e full-electric, introdotta nel mercato nord americano.
Nel 2017 l’ibrida plug-in Chrysler Pacifica è stata commercializzata in Nord America e lanciata in Cina nel 2018.
La tecnologia mild-hybrid, con il marchio “e-Torque”, è stata utilizzata su tutte le nuove Jeep Wrangler 2018 e sulla gamma 2019 del RAM 1500 in Nord America.
L’anno scorso in Cina è stata lanciata la nuova ibrida plug-in Jeep Commander.
Quest’anno abbiamo iniziato a finalizzare il processo di completa elettrificazione della gamma con molti modelli “made in Europe”.
Le Jeep Compass e Renegade 4xe (versioni ibride plug-in) prodotte nello stabilimento italiano di Melfi. È prodotta in Italia anche la Fiat Nuova 500 a propulsione elettrica. Sono già in vendita le versioni ibride della Fiat 500, della Panda e della Lancia Ypsilon e, nel corso dell’anno, arriveranno il Ducato Electric di Fiat Professional e i modelli elettrici a batteria di Maserati.
Si tratta di un bell’investimento…
FCA ha stanziato oltre 9 miliardi di euro con investimenti aggiuntivi in stabilimenti nord americani e italiani per sostenere l’ingegnerizzazione e la produzione di questi veicoli. La nostra offerta di modelli si amplierà nei prossimi mesi. Finora sono state annunciate la Jeep Wrangler ibrida plug-in e il nuovo C-SUV di Alfa Romeo, primo utility vehicle compatto ibrido plug-in del brand.
Quali servizi state sviluppando?
Sono molti e agiscono in diversi ambiti.
Anzitutto la partnership che rappresenta bene questo concetto. Insieme con ENGIE Eps, abbiamo progettato e realizzato la easyWallbox. Si tratta di un semplice dispositivo di ricarica plug-and-play che può essere installato senza l’intervento di un elettricista e senza nessuna modifica all’impianto elettrico di casa o del garage: con una semplice presa schuko nel giro di poche ore le ibride plug-in completano la loro autonomia e in una notte un’auto full-electric può essere caricata fino a 180 chilometri di autonomia. E i clienti che acquisteranno un nostro modello elettrico o elettrificato usciranno dal punto vendita con la Easy Wallbox nel baule, pronta per essere utilizzata.
Nei prossimi mesi a Torino, nel complesso di Mirafiori, sarà creato un Battery Hub, tra più grandi nel settore automobilistico europeo. Sarà un polo tecnologico avanzato dedicato all’assemblaggio delle batterie, ma anche un luogo dove si costruiranno prototipi e veicoli sperimentali, oltre che un centro di formazione.
FCA ha inoltre siglato un accordo con Enel X ed ENGIE: grazie alla collaborazione con questi due leader nel settore dell’energia, i nostri clienti potranno accedere a punti di ricarica pubblici usufruendo di applicazioni per la loro localizzazione, per la prenotazione e il pagamento, e avranno la possibilità di installarne presso le loro abitazioni.
In collaborazione con Terna (l’operatore che gestisce la rete di trasmissione dell’energia elettrica in Italia) apriremo, sempre a Torino, un laboratorio di tecnologie innovative per testare le potenziali connessioni dei suoi veicoli con la rete. Si tratta del Vehicle-to-Grid (V2G), progetto per fare interagire la vettura elettrica con la rete di distribuzione, ottenendo o cedendo energia a seconda delle necessità, e contribuendo così a equilibrare il rapporto fra domanda e offerta. L’obiettivo è arrivare a 700 veicoli collegati per un totale di 25 megawatt di potenza, disponibili per servizi di bilanciamento energetico.
Sul comprensorio di Mirafiori saranno installati 150 mila metri quadrati di pannelli fotovoltaici. Grazie a queste Solar Power Production Unit, che produrranno 15 megawatt di potenza, potremo contribuire a ridurre di oltre 5 mila tonnellate le emissioni di anidride carbonica, fornendo nel contempo energia sostenibile per la carica dei modelli elettrificati prodotti nel sito.
Infine, FCA sta rafforzando in via sperimentale con il supporto dei suoi partner anche una serie di tecnologie per la sicurezza preventiva, per ridurre il rischio di incidenti negli incroci stradali, segnalare al guidatore la presenza di possibili ostacoli come lavori stradali o ingorghi di traffico, aumentare la visibilità anche in condizioni di nebbia o di foschia…
Cosa si aspetta FCA da queste molteplici attività?
Questi progetti e attività sono le prime tessere di un puzzle molto articolato e integrato che mette insieme partner, prodotti e servizi trasversali su più mercati.
Sono convinto che tali iniziative ci permetteranno di rispondere velocemente e con successo a un contesto in continua evoluzione, condizionato da una regolamentazione europea sempre più stringente e, soprattutto, da clienti sempre più interessati a nuovi tipi di mobilità in linea con l’Agenda 2030.