Intervista ad Antonio Cianciullo “Quando è nata la comunicazione verde?”

Per i Lunedì d’Autore Antonio Cianciullo – Giornalista “Quando è nata la comunicazione verde?”

D. Quando è nata la comunicazione verde?

Negli anni ’80 l’ambiente era sconosciuto, soprattutto in Italia, e invisibile al mondo dei decisori politici. Dal 1986 in poi, dopo il disastro di Cernobyl, la variante ambientale irrompe sulla scena della politica e della comunicazione d’impresa. Si è creato un percorso contraddittorio tra i vari paesi: alcuni stati del centro-nord Europa hanno inserito l’ecologia all’interno della variabile economica, cosicchè i due processi hanno viaggiato insieme; altri, invece, hanno usato l’ambiente in modo strumentale, come arma di promozione.
In Italia la sensibilità politica sulle tematiche green continua ad avere i livelli più bassi tra i paesi industrializzati e il decisore pubblico le usa solo quando immagina che possano portare maggior consenso e, quindi, acquisizione di più voti.

D. Oggi le imprese la ritengono una leva strategica importante?

La comunicazione aziendale usa spesso la natura come strumento di promozione.
Con l’avvento dell’economia green solo la parte più rigorosa della comunicazione ha subìto un cambiamento, mentre tutto il resto fa un uso strumentale dell’ecologia che finisce per avere un effetto controproducente sull’opinione pubblica, lanciando messaggi contraddittori fortemente influenzati dalle lobby che, invece, hanno interesse a frenare il processo di avanzamento tecnologico pulito voluto con sempre più forza dalla società civile. La comunicazione dominante, oggi, è una comunicazione del ‘900, fondata su quei valori; ne esiste, però, una minoritaria più avanzata che prova a stare al passo con il progresso ma che trova mille difficoltà, derivanti per esempio dalle fonti, più o meno attendibili, inaffidabili, spesso legate in maniera molto stretta a forti interessi economici di gruppi multinazionali dei combustibili fossili, come denunciato più volte dall’Accademia delle Scienze.

D. Come si scoprono le operazioni di green washing?

Non sempre è facile. Ci si può avvicinare ad un’informazione corretta, però, esaminando alcuni parametri fondamentali. Il primo: l’incrocio tra ciò che un’azienda dice e ciò che poi realmente realizza. Il secondo: misurare anche il suo percorso nel tempo; la scelta, per esempio, dell’abbattimento delle emissioni inquinanti. In tal senso, ci sono imprese che hanno raggiunto livelli di eccellenza, avviate verso percorsi di produzione realmente sostenibile.