Avete mai sentito parlare di jeans fatti con gli scarti della birra? Questa bella novità arriva dal Giappone, dove uno dei più famosi birrifici del Paese ha deciso di creare dei pantaloni con lo scarto del luppolo, la pianta che viene usata per produrre la bevanda.
Il birrificio Sapporo Breweries ha dato vita a questo nuovo capo di abbigliamento in collaborazione con Shima Denom Works. Si tratta di una azienda con una avanzata esperienza in questo settore, infatti in passato ha creato dei jeans con gli scarti della canna da zucchero.
Proprio il sistema utilizzato per la canna da zucchero è stato trasportato al luppolo, riadattandolo. La linea sostenibile prende il nome di Black Label Malt & Hops Jeans ed è fatta con lo scarto di trebbie, gambi e foglie del luppolo che danno vita alla Black Label, la birra scura del birrificio.
Gli scarti in questione vengono trasformati in carta sottile, chiamata washi in Giappone, per creare un filato con cui cucire i jeans. Il problema potrebbe essere il costo di questo modello: il prezzo si aggira attorno ai 290 euro (41.800 yen). Nonostante la cifra sia alta, le richieste sono state tante: circa 1600 in poche ore dall’apertura della vendita.
Il comfort è una delle caratteristiche più apprezzate dai clienti a detta di Shinnosuke Araki, CEO di Sapporto Breweries.
Jeans fatti con gli scarti della birra: arriveranno in Italia?
I jeans fatti con gli scarti della birra arriveranno anche in Italia? Sarebbe bello se i birrifici italiani decidessero di intraprendere questa strada della sostenibilità.
A proposito di birra, lo scorso novembre vi abbiamo de N’Artigiana, la prima birra prodotta con il “sole di Napoli”. A realizzarla il Birrificio Artigianale Napoletano, in quello che vuole essere un omaggio all’artigianalità, all’arte del saper fare, con il cuore e la passione:
La famiglia Caso ha la forza e la capacità di conservare e preservare nel tempo le tradizioni che caratterizzano la nostra terra e la nostra cultura; ma ha anche la lungimiranza di lasciare spazio e dare fiducia alle nuove generazioni