Ogni anno, il 1° ottobre, appassionati di caffè di tutto il mondo si uniscono per celebrare la Giornata Internazionale del Caffè. Questa ricorrenza è dedicata a una delle bevande più amate e consumate globalmente, un simbolo di socialità, creatività e cultura che attraversa confini e generazioni. La giornata non è solo un’occasione per degustare una tazzina ma anche per riflettere sull’importanza economica, sociale e ambientale della sua produzione.
L’idea di celebrare una giornata interamente dedicata al caffè nasce nel 2009 negli Stati Uniti, ma è stato nel 2015 che l’Organizzazione Internazionale del Caffè (ICO) ha ufficializzato la data del 1° ottobre. La prima celebrazione si è tenuta a Milano, in occasione dell’Expo 2015. Una curiosità? Pare sia la Finlandia il paese in cui si consuma più caffè pro capite, si chiama esattamente kahvi, ed è una versione meno concentrata della nostra.
Caffè, un viaggio attraverso il mondo
La leggenda narra che fu scoperto in Etiopia quando un pastore notò l’effetto energizzante delle bacche di caffè sui suoi animali. Da lì si diffuse in tutto il Medio Oriente, l’Europa e successivamente in tutto il mondo, fino a diventare una delle merci più commercializzate globalmente.
Attualmente il caffè è coltivato principalmente nelle regioni tropicali e subtropicali, con i principali produttori in paesi come il Brasile, il Vietnam, la Colombia e l’Etiopia. Due le principali miscele: l’Arabica e la Robusta. L’Arabica è più pregiata e apprezzata per il suo gusto delicato e complesso mentre la Robusta è nota per il sapore più forte e un contenuto di caffeina più elevato
Il caffè è molto più di una semplice bevanda. È un prodotto che coinvolge milioni di persone, dai coltivatori ai torrefattori fino ai consumatori finali. Celebrare questa giornata significa:
- valorizzare la filiera: dalla piantagione alla tazzina, un lungo percorso che coinvolge diverse culture e tradizioni;
- promuovere la cultura della tazzina: dalla preparazione alla degustazione, sono innumerevoli gli aspetti culturali legati a questa bevanda;
- sostenere i produttori: il caffè è una fonte di sostentamento per milioni di persone in tutto il mondo.
Il caffè più buono è quello equo e solidale
La produzione di caffè ha un impatto significativo sull’economia globale. Più di 25 milioni di famiglie in oltre 50 paesi dipendono dalla coltivazione di questo prodotto per il loro sostentamento. Tuttavia, nonostante sia un bene di lusso per molti consumatori, i coltivatori spesso affrontano condizioni difficili, con paghe basse e incertezze legate ai cambiamenti climatici che minacciano la produzione. Il commercio equo garantisce, invece, che i contadini ricevano un compenso adeguato e lavorino in condizioni dignitose, contribuendo a una produzione più etica e responsabile.
Per affrontare queste sfide, molte aziende e organizzazioni stanno investendo in pratiche agricole sostenibili, come la riduzione dell’uso di pesticidi, la promozione dell’agricoltura biologica e il miglioramento della biodiversità nelle piantagioni. Inoltre gli amanti del caffè stanno diventando sempre più consapevoli della necessità di supportare marchi che promuovono la sostenibilità e il benessere dei produttori.
Il primo ottobre è un momento per riflettere sulle sfide e le opportunità del settore, per celebrare i coltivatori che rendono possibile questa bevanda e per apprezzare la ricca cultura che il caffè ha contribuito a creare in tutto il mondo. Che si tratti di un espresso italiano, di un caffè turco o di un cappuccino, la bevanda nera continuerà a unire le persone, una tazza alla volta.