Da dove arriva il grano della pasta Barilla?

Utilizzare materie prime di qualità per la produzione della pasta non è, per Barilla, solo una necessità produttiva in chiave competitiva. È, piuttosto, una responsabilità sociale ed etica che da 140 anni la famiglia emiliana sente come propria: affonda le radici nella terra e nei campi di grano e nella cultura fondata sul rispetto del territorio, delle persone e dell’ambiente.

La provenienza del grano usato dalla Barilla

Tale responsabilità nel tempo è diventata missione: per la produzione del suo prodotto simbolo, la pasta, l’azienda utilizza esclusivamente grani duri di alta qualità ad alto contenuto proteico. Solamente grani di pregio che provengono non solo dall’Italia, dove per variabili climatiche e organolettiche dei terreni spesso non c’è abbastanza grano di alta qualità da utilizzare, ma anche da produttori esteri che soddisfano gli alti requisiti qualitativi richiesti da Barilla. Ogni anno in media circa il 30% del grano necessario per fare la pasta viene selezionato tra le migliori varietà del mondo e importato principalmente da Francia, Nord America e Australia, in percentuali variabili a seconda della qualità dei raccolti.

La provenienza del grano della pasta Barilla è garanzia di qualità. Nel 2016 l’azienda emiliana ha acquistato globalmente 1.167.000 tonnellate di grano duro: circa il 70% proviene da fornitori locali che si trovano vicini a dove Barilla produce la sua pasta (Italia, Stati Uniti, Grecia, Turchia, Russia). In Italia, ha acquistato ben 732 mila tonnellate di grano duro che rappresentano circa il 54% del grano complessivamente comprato nel Belpaese.

Cosa succede col grano italiano

L’Italia resta uno dei punti fermi per la provenienza del grano Barilla. Lo dimostrano i contratti di filiera, veri e propri “patti per la qualità del grano duro”, con i quali l’azienda supporta attivamente i produttori italiani di grano da più di dieci anni. Per il triennio 2017-2019 Barilla si è impegnata con circa 5.000 imprese locali ad acquistare ben 900mila tonnellate di grano italiano da più di 50 produttori tra Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Umbria, Toscana, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Campania e Puglia.

Agli agricoltori viene garantito anche un incentivo economico legato ai parametri qualitativi del grano: pagati circa il 10-15% in più del prezzo medio di mercato, grazie agli accordi con Barilla registrano una redditività in media del 25% superiore ai contratti standard.

In questo modo non solo l’azienda di Parma contribuisce ad aumentare la produzione di grano duro italiano di qualità ma anche a “remunerare adeguatamente gli agricoltori, che potranno anche programmare al meglio lo sviluppo di mezzi e di risorse” spiega Luca Virginio, Responsabile della Comunicazione e delle Relazioni Esterne del Gruppo Barilla.

L’alta qualità dei grani Barilla

Materie prime dai migliori produttori italiani e del mondo ma anche grande attenzione all’intera filiera produttiva. Barilla nel tempo ha innescato un vero e proprio circolo “virtuoso” di azioni a sostegno della qualità.

Supporta gli agricoltori a 360°. I patti di filiera sopradescritti sono di certo la principale iniziativa di Barilla a supporto degli agricoltori. Ma non va dimenticato il ruolo della tecnologia: Barilla vuol dire anche “Granoduro.net”, un software che aiuta gli agricoltori ad analizzare parametri come l’andamento meteorologico, la fertilità del suolo, etc., nell’ottica della migliore qualità possibile.

Sostiene la ricerca dell’alta qualità di grani nei migliori laboratori esistenti: i campi. Da oltre 25 anni Barilla sviluppa nuove e più sostenibili varietà, rigorosamente no OGM, seguendo i tempi, a volte lunghi, della natura. Per avere nuove varietà di grani, infatti, servono tra gli 8 e i 10 anni e dal 1989, Barilla ne ha sviluppate 7, adatte a essere coltivate con successo nelle diverse zone d’Italia. Solo per citarne uno, il grano Aureo, che non viene irrigato, ha permesso di sostituire le importazioni dagli Usa con acquisti nell’Italia del Sud, risparmiando acqua e riducendo le emissioni di CO2.

Promuovere la coltivazione del grano duro sostenibile

Dare agli agricoltori la varietà di grano più adatta al loro territorio vuol dire garantire loro un incremento delle rese, un abbattimento dei costi fino al 30% e un guadagno netto per ettaro più elevato di circa il 20% rispetto ai sistemi tradizionali.
Per Barilla è, ancora una volta, responsabilità, stavolta ambientale: ottimizzare le tecniche agricole le ha permesso di ridurre del 35% le emissioni di CO2 negli ultimi 3 anni.

Per toccare con mano il “mondo” che c’è dietro la pasta Barilla non c’è nulla di meglio che guardare con i propri occhi: la piattaforma online guardatustesso.it mostra a tutti i consumatori, in modo aperto e trasparente, come funziona la filiera produttiva, la provenienza dei grani Barilla, come vengono scelti, il ruolo dei molini e dei pastifici, quali sono i volti delle persone Barilla.
Un modo per conoscere da vicino il “cuore” che c’è dietro ogni chicco di grano che diventa pasta sulle nostre tavole.

Perché “Buono Per Te, Buono per il Pianeta” non è solo uno slogan. È la missione della vita per intere generazioni Barilla.

Per saperne di più https://www.barilla.com/