La rete dei musei naturalistici della provincia di Roma. Perle poco conosciute tutte da scoprire

I musei naturalistici, con i loro affascinanti allestimenti, le proposte didattiche e gli eventi divulgativi, sono uno strumento unico per conoscere, capire e interpretare la natura. Il Sistema è coordinato dalla Regione Lazio e lavora in stretto rapporto con la rete delle aree protette regionali, dei centri visita, delle strutture espositive dei parchi e delle riserve naturali. Obiettivo è promuovere il raccordo tra i musei e le aree protette interessate ma anche armonizzare lo sviluppo dei centri visita e degli spazi espositivi di parchi e riserve.

Ognuno di essi può rappresentare uno splendido spunto per la classica gita fuori porta.

Il Museo Civico Archeologico Naturalistico A. Klitsche De La Grange si trova in Piazza della Repubblica 29 ad Allumiere (Tel. 0766 967793 – museoallumiere@tiscali.it), all’interno dello storico Palazzo della Reverenda Camera Apostolica edificato nel 1580. Sono presenti materiali provenienti da depositi archeologico-pleistocenici del Monte Riccio e della Ficoncella, che aiutano a capire i cambiamenti del comprensorio dei Monti della Tolfa fin dalla preistoria grazie ad una ricca documentazione. La sezione naturalistica illustra flora e fauna dell’area, gli ecosistemi naturali e le criticità causate dall’impatto antropico. Tra i resti paleontologici ammiriamo i frammenti di Elephas antiquus.

Nel Palazzo Barberini di Capranica si visita il Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini (Piazza Aristide Frezza 6 – Tel. 06 9584126 – museo@comunecapranica.it). Interessante l’interattività del percorso grazie ai diorami che illustrano tutti gli habitat tipici della zona dal pascolo al bosco a latifoglie, dagli ambienti d’acqua dolce alle grotte carsiche, per arrivare alle falesie calcaree di Monte Guadagnolo e grazie alle postazioni multimediali è possibile approfondire lo studio della fauna attraverso strumenti come microscopi e lettori DVD.

Il Museo del Fiume di Nazzano è un gioiellino gestito con pazienza e passione (Via Mazzini 4 – Tel. 0765 332002 – museodelfiume@libero.it) e dedicato alla scoperta dei segreti del Tevere, dagli aspetti geologici legati al rapporto tra fiume e territorio alle piante e agli animali che lo popolano, fino ai danni dell’inquinamento. Alla fine della visita immancabile un tour nella Riserva Naturale Regionale di Nazzano Tevere – Farfa con possibilità di navigazione.

Ai Castelli, e per la precisione a Rocca di Papa, in Via dell’Osservatorio 42 ecco il Museo Geofisico, esattamente all’interno della sede dell’Osservatorio Geodinamico costruito nel 1886. Articolato su tre livelli, tratta tutte le Scienze della Terra, la loro storia e le metamorfosi. Grazie all’interattività si assiste alla simulazione degli effetti dei terremoti, lo spazio è, infatti, anche sede dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Tel. 06 9496230 – museoroccadipapa@ingv.it).

Il percorso all’interno del Museo Geopaleontologico Ardito Desio di Rocca di Cave (Piazza della Torre 11 – Tel. 06 9584098 – roccadicave@provincia.roma.it) è articolato in 5 sale disposte su due piani ed è un immaginario viaggio indietro nel tempo dal supercontinente Pangea ad oggi. Lo spazio è dotato di una stazione meteo, in collaborazione con l’Associazione Bernacca per la registrazione dei fenomeni meteorologici e di una stazione sismica.

Concludiamo con la visita al Museo Naturalistico del Monte Soratte di Sant’Oreste ospitato a Palazzo Caccia-Canali. Il percorso geologico, antropologico, botanico e faunistico, fornisce le chiavi di lettura per scoprire la Riserva Naturale omonima.

Tra affreschi cinquecenteschi e grandi camini d’epoca è possibile riconoscere le tracce degli animali che abitano i boschi e conoscere le piante tipiche della zona, scoprire come si sono formate le grotte sotterranee del Soratte e immaginare, osservando gli arnesi della preistoria, com’era la vita allora (Piazza Cavalieri Caccia 10 – Tel. 0761 578437 – avventurasoratte@hotmail.com).

 

di Marzia Fiordaliso