La Toscana avrà il biodigestore più grande d’Italia

Sarà la regione Toscana ad avere il biodigestore più grande in Italia e più esattamente sulle colline del Chianti a Montespertoli. Un progetto ambizioso che prevede due anni di lavori, 30 milioni di investimento, per costruire un impianto che produrrà compost e biometano dai rifiuti organici delle raccolte differenziate. In questo modo sarà assicurato lo stop all’esportazione fuori regione.

Cos’è un biodigestore

La Toscana avrà un impianto per digerire i rifiuti organici. L’impianto di compostaggio in costruzione consiste sostanzialmente in ammodernamento sul piano tecnologico, di quello già esistente. Con l’intervento di miglioramento dell’impianto sarà raddoppiata la capacità di riciclo dei rifiuti organici e biodegradabili. Sarà inoltre prodotto carburante pulito, senza emissioni che sarà immesso sul mercato ma anche utilizzato da Alia (il gestore unico dei servizi di igiene urbana della Toscana centrale) sui propri mezzi per gli spostamenti.

L’organico in Toscana rappresenta più del 30% dei rifiuti raccolti. Nonostante questo la Regione non possiede gli impianti capaci di riciclare questi rifiuti. Con la costruzione del nuovo biodigestore a Montespertoli, ma anche grazie a quello in costruzione a Peccioli in provincia di Pisa, Ato Toscana Centro sarà autosufficiente sul recupero della frazione organica.

Come sarà utilizzato il biodigestore in Toscana

Dal 2022 arriveranno 160.000 tonnellate all’anno di rifiuti organici; questi si trasformeranno in 25.000 tonnellate di compost e 11 milioni di metri cubi di biometano, con un potenziale energetico di 100 milioni di kWh/anno. Il processo è quello della digestione anaerobica: in carenza di ossigeno la sostanza organica viene trasformata in biogas).