L’albero di Natale 2016 di Piazza San Pietro è certificato PEFC

Roma – L’albero di Natale che è stato donato al Vaticano e svetterà in Piazza San Pietro per tutte le festività natalizie viene dalla Valsugana e precisamente dai boschi certificati PEFC dalla Val Campelle nel comune di Scurelle, nella Provincia autonoma di Trento, ai piedi della catena montuosa del Lagorai. Si tratta di un abete rosso alto 25 metri, certificato per la gestione sostenibile della foresta d’origine: la pianta ha circa 85 anni di vita, ha un diametro iniziale alla base della chioma di 8 metri e un diametro del tronco di 70 cm, pesa 60 quintali e nello stesso giorno in cui è stata abbattuta, domenica 13 novembre, una scolaresca della Valsugana ha piantato 49 alberi (larici e abeti rossi). Un atto simbolico, per sensibilizzare anche le giovani generazioni alla gestione attiva e sostenibile in una zona dove lo scorso autunno sono stati abbattuti alcuni alberi colpiti da un parassita. Con l’aiuto dei Vigili del Fuoco volontari della zona e della Protezione Civile di Trento, l’albero è stato trasportato a valle da un elicottero dell’Esercito Italiano – Reggimento Aves «Antares» di Viterbo e poi adagiato sul Tir che lo ha trasportato su gomma nella capitale dove è arrivato giovedì 23 novembre.
“Ci eravamo già resi disponibili per donare l’Albero alla Santa Sede già nel 2007” – ha dichiarato il sindaco di Scurelle Fulvio Ropelato – “Quando quest’anno ci è stata concessa questa opportunità ne siamo stati onorati.”La tradizione dell’offrire l’abete natalizio è iniziata nel 1982 con Papa Giovanni Paolo II che, per la prima volta, ebbe in dono da un contadino che lo trasportò fino a Roma sul suo camion un abete proveniente dalle foreste della Polonia. Negli ultimi anni quasi tutti gli abeti sono venuti da foreste certificate PEFC italiane ed europee, cioè che forniscono garanzie per la loro gestione sostenibile e responsabile, dove ad esempio ad ogni pianta abbattuta segue sempre una azione di ripristino delle condizioni ambientali ottimali.
Da Piazza San Pietro arriva quindi il miglior esempio di quale sia la scelta ideale per l’albero di Natale, cioè vero e proveniente da boschi ben gestiti. Molto meglio di quelli di cui non si conosce l’origine o addirittura di plastica, che derivano dal petrolio e hanno quindi costi ambientali e di smaltimento molto elevati.
“La scelta della Santa Sede – osserva Antonio Brunori, segretario generale del PEFC Italia – è un grande segnale, coerente con le scelte degli anni scorsi, ai fedeli di quale sia la strada migliore per celebrare le festività natalizie rispettando al tempo stesso il nostro patrimonio naturale. Una posizione in linea con gli importanti messaggi contenuti nell’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. L’acquisto dell’albero natalizio infatti è un’azione apparentemente piccola ma che in realtà può trasformarsi in un tassello importante per dare il nostro contributo nella riduzione delle emissioni di gas serra e per orientare il mercato in senso più ecologico”.