L’anima irrequieta dei pianeti

Shakespeare ha sempre ragione, anche in materia di astronomia. La sua espressione giocosa “Per Giove” («By Jove, I always took three threes for nine»), apparsa per la prima volta in una sua opera nel 1588 e usata per esprimere sconcerto e meraviglia, corrisponde effettivamente al comportamento vivace e scontroso del più grande tra i pianeti del nostro sistema planetario.
A dare fondamento scientifico a questo simpatico modo di dire è, infatti, lo studio di un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Ingegneria civile, edile e ambientale dell’Università La Sapienza, in team con altre Università (Oxford, UAE, USF), che mostra come Giove sarebbe quattro volte più turbolento di Saturno. Il team di scienziati ha elaborato, in uno studio pubblicato su Geophysical Research Letters, una teoria per misurare la turbolenza dei grandi pianeti.
Le immagini di Giove e Saturno, elaborate dalla sonda Cassini, mostrano che l’atmosfera di questi pianeti è caratterizzata da nuvole e tempeste estremamente vorticose. La Grande macchia rossa di Giove è, così, la manifestazione di una intensa attività turbolenta indotta dall’energia solare e dagli scambi di calore che avvengono all’interno del pianeta.
“In assenza di grandi quantità di dati ben definiti nello spazio e nel tempo, una misurazione convenzionale appare non realizzabile. – spiegano Stefania Espa e Simon Cabanes, tra i responsabili della ricerca – Il nostro studio mostra come sia possibile quantificare il trasferimento di energia turbolenta usando un metodo universale basato su una grandezza calcolabile in modo relativamente semplice con i dati disponibili, la vorticità potenziale (ovvero il rapporto tra vorticità assoluta e spessore di fluido)”.
Il metodo descritto nello studio è stato provato sia con dati reali relativi a Giove e Saturno che con dati ottenuti da esperimenti di laboratorio e simulazioni numeriche. “Abbiamo verificato la consistenza del nostro metodo – conclude Stefania Espa – e mostrato per la prima volta che il trasferimento di energia su Giove è quattro volte superiore a quello che si verifica su Saturno”. Insomma, Giove non è per nulla “gioviale”.