Il lavoro di ricerca degli esperti e l’esperienza delle imprese gli elementi valoriali rendono le Società Benefit vere game changer nell’arena economica contemporanea: è quanto emerso durante la Quinta Giornata Nazionale delle Società Benefit, promossa da Assobenefit, l’associazione che dal 2018 sostiene i valori identitari delle Benefit (a quota 4.000), modello d’impresa sostenibile sempre più diffuso in Italia e in Europa.
Quest’anno l’evento #iosonobenefit – La nostra visione, il nostro impegno, il nostro orgoglio ha evidenziato anche come anche la Pubblica Amministrazione stia scendendo in campo, cogliendo soprattutto il denominatore comune che si può creare tra territori, impresa, terzo settore e filantropia, laddove per ciascuno di questi attori si metta al centro il concetto di impatto.
Società Benefit e CSRD
La Corporate Sustainability Directive dell’Unione Europea è un passo in avanti ma non chiude il cerchio: la sfida è molto più complessa e il vero fine è cambiare il modello di sviluppo e lo strumento che si ritiene più qualificato e avanzato è quello del duplice scopo che deve accompagnare le imprese già dalla nascita e in tutto il percorso di progettualità.
In questa V Giornata Nazionale delle Società Benefit abbiamo focalizzato l’attenzione sulla CSRD – ha dichiarato Mauro Del Barba, Presidente di Assobenefit – perché rappresenta l’opportunità di inserire il modello e relativo valore dell’assetto giuridico delle SB in un contesto più ampio che riguarda l’Europa tutta, e il cambio di paradigma che si sta costruendo.
Tra i relatori Emery Jacquillat, Co-fondatore della Communauté des Entreprises à Mission, l’associazione che raggruppa le imprese benefit francesi, introdotte nel 2019 sul modello della normativa italiana, che oggi sono 1.490 in crescita del 34% rispetto allo scorso anno:
Dobbiamo andare in Europa con un legal framework comparabile con CSRD, ma dobbiamo anche fare un ulteriore passo in avanti. Nell’analisi di doppia materialità la risposta alla domanda “qual è l’impatto che la mia impresa vuole avere all’esterno” è ciò che ne determina l’identità. Ora, con Assobenefit, stiamo lavorando – ed esercitando una forte azione di lobbying – per una direttiva europea sulle purpose-driven company che fornisca il quadro legislativo europeo volontario necessario a costruire un’economia sostenibile.
I risultati delle Benefit
Nel corso dell’evento presentati dati da cui emerge come, tra il 2019 e il 2022, le Società Benefit abbiano registrato performances economiche mediamente migliori rispetto alle altre imprese ‘tradizionali’ (crescita del fatturato: +37% vs +18%, redditività misurata dall’EBITDA margin: 9% vs 8,3%); come siano caratterizzate da un’elevata produttività per addetto, distribuzione della ricchezza verso i lavoratori e un forte orientamento verso l’innovazione e l’internazionalizzazione; e come nel 2023 il numero sia cresciuto del 37,8% rispetto al 2022, raggiungendo quota 3.629 aziende, con più di 188mila persone occupate.
Numeri incoraggianti che testimoniano come sia possibile fare impresa più performante e produttiva nel lungo periodo, non rassegnandoci a stare nella parte bassa del mercato, a concorrere esclusivamente sul prezzo e qualità senza avere questa nuova responsabilità delineata, riconosciuta e più coerente e rispondente alle attuali esigenze verso una sostenibilità capillarmente diffusa – conclude Del Barba.