Legambiente Lazio: Roma capitale anche del rumore

Roma capitale anche del rumore. E’ questa la fotografia che emerge dai risultati della campagna “Spegni il rumore accendi il divertimento”, l’iniziativa taglia-decibel organizzata da Legambiente Lazio con il contributo di Fondazione Sorgente Group e la collaborazione di Radio Colonna, presentata ieri in Campidoglio, alla presenza dell’assessore all’Ambiente, Estella Marino. Per più di un mese i volontari di Legambiente hanno percorso, fonometro alla mano, le vie di Roma analizzando le criticità, ascoltando i cittadini e realizzando una mappa illustrativa di tutti i luoghi maggiormente vessati dal rumore.

colosseo“L’inquinamento acustico ha acquistato un peso sempre maggiore tra i mali che quotidianamente si manifestano nella Capitale”, ha detto Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio, sottolineando che “in queste sei settimane abbiamo registrato numeri che ci raccontano una città estremamente rumorosa con un traffico veicolare privato che attanaglia le strade dal centro alla periferia”. Secondo Scacchi e’ necessario che “l’amministrazione capitolina approvi il ‘piano comunale’ senza il quale qualsiasi intervento per il rispetto dei limiti di legge sul rumore, diventa più difficile”. Per Claudio Strinati, direttore scientifico della Fondazione Sorgente Group, “i beni culturali vanno vissuti in piena serenità e non in clima di sopraffazione e abuso. Occorre eliminare l’aspetto distruttivo dei divertimenti notturni, in conformità agli scopi originari dell’estate romana voluta dal suo creatore, Renato Nicolini”.

Ma l’inquinamento acustico nella Capitale non e’ provocato solo dal traffico. Nel periodo estivo, a togliere sonno e tranquillità ai romani ci pensano anche le centinaia di manifestazioni, concerti e discoteche organizzate nelle piazze, nei parchi e sulle banchine del Tevere, senza il rispetto della quiete pubblica. Sul banco degli imputati, secondo Valter Mainetti, presidente di Fondazione Sorgente Group, ci sono quelle discoteche estive che non rispettano i limiti dei 50 decibel ma che anzi superano i 100 decibel, con gravi ripercussioni per le famiglie che vivono nei pressi”. La campagna “Spegni il rumore, accendi il divertimento”, non finisce qui, ha aggiunto Mainetti sottolineando come gli immobili che vengono irradiati da rumore eccessivo diminuiscono di valore. “Chiederemo all’ufficio tecnico comunale di fare uno studio per vedere se le case su Lungo Tevere, quelle che si affacciano sull’Isola Tiberina, e vicino al Colosseo, che sono sottoposte a questo assurdo inquinamento delle discoteche estive, abbiano perso di valore. Qualcuno dovrà risarcirci”.

di Marzia Fiordaliso