Per la rubrica il Personaggio di Eco in città l’intervista a Franco Bergamaschi, Presidente L’Erbolario, di Massimiliano Pontillo, Direttore Responsabile Eco in città.
L’Erbolario ha da poco ottenuto il Premio assoluto come ‘Insegna fisica e web’, nella categoria Erboristeria & Benessere. Un’importante novità è la sinergia tra negozio fisico e e-commerce: si acquista online e si ritira, volendo, in ‘bottega’.
Il vostro marchio è ampiamente conosciuto e apprezzato. Come intendete fidelizzare sempre più il consumatore?
Oggi si parla molto di omnicanalità e phygital, ovvero quella stretta sinergia tra fisico e web che consente di offrire ai Clienti dei servizi su misura. Per l’appunto, si può acquistare online e ritirare nel punto vendita più vicino, oppure si possono scegliere i prodotti sul sito e concludere l’acquisto in negozio (clicca & prenota). Per fidelizzare i Clienti, inoltre, offriamo periodicamente promozioni accattivanti e abbiamo creato una vera community (L’Erbolario Club) a cui chiunque può aderire per vincere premi esclusivi attraverso concorsi e raccolte punti. Sono però fermamente convinto che, in questa molteplicità di proposte, l’ingrediente che non può mancare sia il dialogo con i Clienti: per questo investiamo tanto nella formazione delle nostre consulenti agli acquisti e abbiamo un eccellente Servizio Clienti interno, in contatto diretto con i vari reparti aziendali per rispondere a ogni richiesta.
Parliamo del vostro polo logistico di Lodi, magnifico esempio di edificio sostenibile ed energeticamente autosufficiente: geotermia e niente gas. Come si è arrivati a rendere così virtuoso uno spazio di ben 27.000 mq?
Quando, oltre 10 anni fa, si è reso necessario trovare nuovi spazi per stoccare i nostri prodotti e allestire le spedizioni, abbiamo scelto di pensare in grande e di creare un edificio industriale di classe energetica B, decisamente raro nel suo genere. Il fiore all’occhiello è senza dubbio l’impianto di riscaldamento e condizionamento tramite l’abbinata di pompe di calore, energia geotermica e fotovoltaica, che ci permette di non utilizzare nemmeno 1 m³ di gas metano. Devo dire che questo importante investimento si è rivelato ancora più lungimirante in questi tempi di incertezze e difficoltà per quanto riguarda l’approvvigionamento energetico.
L’Erbolario, Parco fotovoltaico e società benefit
L’Erbolario dispone anche di un parco fotovoltaico da 977 kWp grazie al quale, soprattutto in estate, copre buona parte del proprio fabbisogno energetico, integrando il resto con le fonti rinnovabili certificate, come il vento. Il parco, sappiamo, verrà ampliato. Ci vuole raccontare qualche dettaglio?
Stiamo lavorando per ampliare il nostro parco fotovoltaico di 700 kWp e dipendere sempre meno da forniture esterne. La struttura attualmente in funzione – ben 977 kWp, come lei ha ricordato – ci ha permesso di evitare l’emissione di quasi 5 milioni di kg di CO₂ (5000 tonnellate!), pari a quella che potrebbe assorbire un bosco di oltre 30mila alberi!
Dallo scorso anno vi siete ‘trasformati’ in Società Benefit. Profitto e beneficio comune sono un perfetto connubio per L’Erbolario. E’ quindi possibile produrre una cosmesi etica?
Non solo è possibile ma, a mio avviso, è anche vantaggioso, perché oggi il Cliente è sempre più informato e consapevole nelle sue scelte di acquisto. Dunque alle aziende non solo viene chiesto di realizzare ottimi prodotti, ma anche di dimostrare trasparenza, eticità, sostenibilità e inclusività in tutte le fasi del processo produttivo. Diventare una società benefit per noi significa mettere nero su bianco tutti questi valori, che fanno parte del nostro dna fin dalle origini nel 1978.
Siamo ormai alle porte di un nuovo anno, il 2023. Ha qualche altro ‘sogno’ nel cassetto? E quale il suo auspicio per una società migliore dove ciascuno ha più cura di sè ma anche del prossimo?
Il 2023 sarà per noi un anno speciale, perché festeggeremo ben 45 anni di attività! Stiamo preparando tante sorprese per i nostri Clienti e credo non possa esserci occasione migliore per tornare a ritrovarci e festeggiare insieme dopo questi tre anni di distanziamento. Il mio auspicio per il futuro è che ognuno di noi, nel suo piccolo, si faccia portatore del cambiamento per costruire una società più attenta al pianeta e ai suoi abitanti: non servono grandi proclami o azioni eclatanti, bastano semplici gesti o abitudini quotidiane per dare il nostro contributo e ispirare chi è accanto a noi a fare altrettanto.
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