Giardino Lidia Poët Milano

Lidia Poët, Milano le dedica il giardino di via San Pietro in Gessate

Il Comune di Milano dedica il giardino di via San Pietro in Gessate a Lidia Poët, la prima avvocata italiana. Alla cerimonia del 23 febbraio ha partecipato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi e l’evento si è concluso con una lettura dell’attrice Lella Costa.

Lo spazio verde si trova all’incrocio tra via Chiossetto e largo Marco Biagi, di fronte al Palazzo di Giustizia, proprio dove anche grazie a lei possono lavorare oggi centinaia di avvocate, procuratrici e magistrate.

Lidia Poët, una vita per la giustizia

Lidia Poët nasce a Perrero in provincia di Torino il 26 agosto del 1855 da una agiata famiglia valdese e sarà una tra le prime donne italiane a frequentare la facoltà di Giurisprudenza, materia in cui si laurea a Torino nel 1881 discutendo una tesi sulla condizione femminile nella società e sul diritto di voto per le donne.

Superato l’esame di abilitazione alla professione forense si iscrive all’Ordine degli Avvocati e dei Procuratori di Torino nel 1883. La sua carriera però dura pochissimo. Osteggiata dai colleghi uomini e in seguito ai pronunciamenti della Corte d’Appello e della Corte di Cassazione per cui “la donna non può esercitare l’avvocatura” la sua iscrizione viene annullata.

La parità tra uomo e donna

Negli anni continua la sua battaglia per ottenere la parità tra uomo e donna nella professione forense e non solo. Aderisce al Consiglio Nazionale delle Donne Italiane (CNDI) fin dalla sua fondazione, avvenuta nel 1903, rivendicando diritti per le donne come il diritto al voto, al divorzio, l’equiparazione tra figli naturale e legittimi, il servizio civile per le ragazze che saranno riconosciuti solo decine di anni dopo.

La legge n. 1126 del 1919 ammette le donne all’esercizio delle libere professioni ma solo nel 1920 e all’età di 65 anni Lidia Poët può ritenersi definitivamente iscritta nell’Albo e diventa la prima avvocata italiana. Attiva a Torino ma anche a Milano si impegna nella difesa dei diritti dei minori, degli emarginati e delle donne per cui rivendica il diritto di essere ammesse al voto.
Nel 1922 diventa presidente del Comitato di Torino a favore del suffragio femminile.

Le donne italiane votano per la prima volta il 2 giugno del 1946, in occasione del referendum istituzionale monarchia-repubblica. Il suffragio universale è definitivamente sancito dall’art. 48 della Costituzione della Repubblica Italiana che entra in vigore due anni dopo, il 1° gennaio del 1948. Lascia questa terra a Diano Marina in provincia di Imperia il 25 febbraio 1949.

Un esempio per le generazioni future

La Poët è un esempio di donna che ha saputo superare le barriere del suo tempo e affermare il proprio diritto di essere una professionista affermata. La sua storia è un insegnamento prezioso per tutte le donne che lottano per realizzare i propri sogni e per costruire un futuro più equo e inclusivo.