L’intervista a Giulia Gregori, Novamont

L’intervista a Giulia Gregori, Responsabile Pianificazione Strategica e Comunicazione Istituzionale Novamont, di Marzia Fiordaliso, Direttore Editoriale Eco in città

Nel gennaio 2021 Novamont ha acquisito BioBag International, gruppo leader a livello mondiale nello sviluppo, produzione e commercializzazione di applicazioni biodegradabili e compostabili certificate. Vuole raccontarci le strategie e il Vs piano di sviluppo?

Come azienda leader internazionale nel settore della produzione di bioplastiche e nello sviluppo di biochemical e bioprodotti, la nostra visione è quella di raggiungere una più ampia integrazione della nostra filiera, creando valore nelle aree locali in termini economici, ambientali e sociali. Ed è proprio in questo ambito che si inserisce l’acquisizione di BioBag International, in modo particolare per beneficiare a valle della rete distributiva indipendente nelle aree geografiche in cui Novamont era meno presente, ma anche il recente lancio di Mater-Agro, la nuova società 90% Novamont e 10% Coldiretti, interamente dedicata agli agricoltori. A riguardo stiamo lavorando allo sviluppo di una filiera agricola integrata sempre più sostenibile, con sperimentazioni basate su aridocolture a basso input, non solo in grado di fornire materie prime per la bioraffineria, ma anche di rigenerare la fertilità dei suoli. Vogliamo poi continuare a lavorare allo sviluppo di ulteriori applicazioni quali biolubrificanti, prodotti fitosanitari, ingredienti per cosmesi e altri bioprodotti, progettati per essere una soluzione in quei settori in cui i prodotti tradizionali possono causare esternalità negative sull’ambiente. Nei nostri piani di sviluppo c’è poi sicuramente la volontà di continuare a lavorare allo sviluppo di nuovi processi fisici, chimici e biotecnologici che contribuiscano alla decarbonizzazione dell’economia per la trasformazione di scarti e by-product della filiera in nuovi prodotti.

Novamont, Società Benefit e B Corp certificata, è stata nominata “B Corp Best for the World”, in riconoscimento dell’esemplarità delle sue performance ambientali. Oltre il profitto, trasparenza e valore diffuso per i territori: quanto è difficile raggiungere e mantenere questi standard di qualità, soprattutto per una grande azienda?

La sostenibilità è nel nostro DNA da sempre, e possiamo dire che scegliere di diventare una Società Benefit per noi ha rappresentato la formalizzazione della nostra volontà di andare oltre al profitto. L’ottenimento della certificazione B Corp è stato per noi un grande motivo di orgoglio e di riconoscimento dei risultati che abbiamo ottenuto nel corso dei nostri 30 anni di storia. Sicuramente raggiungere e mantenere questi standard non è semplice e richiede di essere sempre più preparati e consapevoli del ruolo di guida e stimolo che le aziende devono avere nei confronti della società al fine di anticipare bisogni e cogliere nuove opportunità. Implementare nei propri piani di sviluppo trasparenza e creazione di valore diffuso in termini ambientali, economici e sociali, è ormai fondamentale per la longevità di ogni azienda. In questo contesto, l’adozione di KPI, metriche e standard assume una valenza strategica, che ovviamente richiede investimenti e non costi.

Perché nasce Mater-Agro? Quali sono i benefici per gli agricoltori?

La transizione verso un’agricoltura sempre più sostenibile è cruciale per l’autonomia dei nostri territori, non solo perché stiamo vivendo un’importante crisi delle materie prime, ma anche perché il nostro Paese è sempre più al centro del cambiamento climatico e della degradazione del suolo, una risorsa non rinnovabile, fondamentale per la vita sulla terra. La Mission europea for Soil Health and food, stima che il costo associato alla degradazione del suolo in EU superi i 50MDL € all’anno. È quindi evidente che mettere al centro delle proprie attività la cura di questo importante ecosistema sia fondamentale. Per queste ragioni è nata Mater-Agro, per promuovere un nuovo modello di innovazione partecipata tra agricoltura e industria, basato sulla ricerca applicata ai prodotti della chimica verde di Novamont e alle filiere agricole e sul patrimonio di saperi del mondo Coldiretti. L’obiettivo sarà quello di aiutare gli imprenditori della terra a mantenere buone rese di coltivazione, attraverso soluzioni agronomiche sostenibili dai prodotti fitosanitari a base di acido pelargonico ai biolubrificanti, dai teli biodegradabili per la pacciamatura alle altre applicazioni in bioplastica biodegradabile fino allo sviluppo di aridocolture in grado di affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici su temperature e disponibilità di acqua.

Novamont e Iren hanno siglato un accordo di collaborazione triennale nel campo dei sistemi integrati di raccolta dei rifiuti. Ci può parlare degli obiettivi sull’economia circolare urbana?

Il nostro impegno è quello di sviluppare insieme ad alcuni partner strategici, modelli specifici per la gestione ottimizzata di manufatti e imballaggi compostabili, il loro recupero e valorizzazione insieme alla frazione organica dei rifiuti solidi negli impianti di trattamento. In modo particolare con Iren, diversi sono gli obiettivi, fra cui la realizzazione di un modello tecnico-economico di gestione efficiente e ambientalmente sostenibile degli scarti generati durante le fasi di pretrattamento della frazione organica all’interno degli impianti di digestione anaerobica e compostaggio, mediante tecnologie di selezione ottica, massimizzandone il recupero. Lavoreremo anche alla promozione di attività congiunte per diffondere l’utilizzo del compost, frutto del processo di riciclo della frazione organica, e valorizzare al meglio la cultura del compostaggio, volta a rigenerare i suoli degradati migliorando anche la loro capacità di decarbonizzare l’atmosfera.