La battaglia della Lipu contro Jova Beach Party va avanti da diverso tempo, tuttavia l’associazione torna a farsi sentire ora che mancano pochi giorni all’inizio del tour. Il prossimo 2 luglio prenderà il via da Lignano Sabbiadoro la serie di concerti “all’insegna della musica e della sostenibilità”. Almeno così recita il claim scelto da Jovanotti per questi appuntamenti dal vivo nelle spiagge italiane.
La Lega Italiana Protezione Uccelli insieme al Coordinamento Regionale Marche e Delegazione di Fermo protesta per le date previste il 5 e 6 agosto sulla spiaggia di Lido di Fermo. Si legge in una nota:
Il Jova Beach Party è un evento profondamente e clamorosamente sbagliato. Inserisce a buon diritto la città di Fermo tra le realtà più ecologicamente arretrate d’Italia.
Lipu contro Jova Beach Party: perché?
Jovanotti ha lanciato per l’occasione – insieme a WWF e Intesa San Paolo – il progetto Ri-Party-Amo: puliamo e recuperiamo 20 milioni di metri quadri di spiagge, laghi, fiumi e fondali. Una serie di interventi infrastrutturali di ingegneria naturalistica in 12 aree a rischio.
Allora perché troviamo Lipu contro Jova Beach Party? Secondo l’associazione il tema delle bottigliette di plastica non ha la giusta risonanza, visto che sono previsti oltre 70 mila spettatori:
In pratica Jovanotti vuole far passare come una grande operazione ecologica quello che è né più né meno che il suo dovere. La raccolta della plastica dopo non solo è un dovere degli organizzatori. Non dovrebbe neanche essere necessaria perché la plastica non si dovrebbe neanche adoperare! L’acqua andrebbe distribuita con cannelle gratuite o contenitori riciclabili come borracce in alluminio.
In realtà già qualche mese fa la Lipu si era scagliata contro questo tour, visto che le spiagge sono un ambiente delicato e non possono ospitare questo tipo di appuntamenti. L’associazione aveva lanciato già un appello alla vigilia del primo tour del 2019: questa volta cosa risponderà l’artista?