Per i Lunedì d’Autore “La sostenibilità per un nuovo modello di sviluppo” di Marco Frey, Presidente Fondazione Global Compact Network Italia
Vi è una crescente consapevolezza che dobbiamo costruire il nostro futuro su un nuovo modello di sviluppo che sia capace di coniugare una crescita più qualitativa con uso più attento delle risorse. Il modello precedente con questa prolungata crisi ha mostrato, infatti, la corda: abbiamo bisogno di ripensare con lungimiranza ad un mondo in profonda trasformazione, dove senza rinunciare all’innovazione, è necessario recuperare un adeguato equilibrio con la natura e con l’equità sociale.
Un concetto che ha preso corpo recentemente per rappresentare adeguatamente questo processo che guarda al futuro preservando le proprie radici è quello di economia circolare.
Con essa si intende enfatizzare l’esigenza, in analogia con la natura, di sviluppare processi di valorizzazione delle risorse basati sulla minimizzazione degli sprechi attraverso il riuso, il riciclo, il recupero. L’applicabilità di questo concetto può essere esteso ben oltre al tema dei materiali, coinvolgendo tutti i cicli delle risorse, i servizi che estraiamo dagli ecosistemi, gran parte degli altri beni comuni (anche quelli di natura immateriale).
Le città sono il fulcro di questa sfida: la popolazione si sta sempre più concentrando in megalopoli, dove tutte le criticità si esasperano se non esiste un disegno strategico fortemente orientato alla sostenibilità. In questo ambito si giocano diverse partite: quelle per una mobilità più sostenibile e collettiva, i sistemi di raccolta e riciclo dei rifiuti, il ciclo integrato dell’acqua, l’efficienza energetica degli edifici, l’accorciamento delle filiere agroalimentari in sintonia con l’agricoltura periurbana, ecc.
Né si tratta solo di problematiche di pertinenza delle autorità pubbliche: questi processi di cambiamento costituiscono delle grandi opportunità per il settore privato, che può trovarsi a perseguire congiuntamente un impegno responsabile di miglioramento della qualità della vita e ampi spazi per il proprio business.
La grande attenzione nei confronti delle smart cities, in una prospettiva non solo technology driven, ma anche di innovazione sociale, è sintomatica di queste opportunità.
Ovviamente per ciò serve l’impegno consapevole di tutti, in una società che è sempre più destinata a condividere informazioni, beni, risorse, solidarietà, per evitare che le crisi (economica, ambientale e sociale) in corso portino esattamente nella direzione opposta a quella auspicabile. I dati ci mostrano, infatti, che il mondo è sempre più insostenibile e che non c’è molto tempo per realizzare quella che si presenta come una vera e propria inversione di rotta, nella cui direzione qualche segnale positivo su cui costruire si sta fortunatamente manifestando.
Dobbiamo tutti diffondere e amplificare queste best practices (come fanno le Guide Eco in città), alimentando la consapevolezza da parte di tutti che possiamo essere protagonisti di un futuro (il che già sarebbe molto), auspicabilmente migliore.