La prima preoccupazione per la neomamma (oltre allo stato di salute ovviamente), lo sappiamo, è essere sicuri che il cucciolo abbia la pancia piena. L’allattamento naturale è tornato di moda e si ricorre al latte in polvere solo nei casi in cui non se ne può fare realmente a meno, in quel caso i migliori sono i prodotti reperibili nei negozi biologici. Il biberon non deve contenere bisfenolo, una sostanza chimica capace di alterare gli ormoni che può essere rilasciato in presenza di calore; meglio ancora acquistare i biberon in vetro con involucro antiscivolo. Ciucci e tettarelle preferiteli in caucciù naturale.
Per allattare, la neomamma ambientalista, avrà bisogno di reggiseni prodotti con un unico pezzo di stoffa elastica senza ganci, di coppette lavabili in ecocotone, in argento o usa e getta ma biodegradabili, del cuscino per allattamento, per le eventuali ragadi di creme a base di lanolina purificata, emolliente e commestibile al punto che non c’è bisogno di toglierla prima di attaccare il bambino al seno.
In fase di svezzamento e quando il cibo fresco non é disponibile, per le emergenze o per gli spostamenti, possiamo affidarci agli omogeneizzati senza pesticidi: verdure, carne, pesce, formaggio e frutta. Tutte le marche proposte producono anche le creme istantanee di cereali. La Mollis vende un cucchiaino in silicone naturale morbido al punto giusto per imboccare il nostro piccino, mentre la Stokke produce un seggiolone con materiali biodegradabili ed ecologici. Della stessa azienda anche culle e fasciatoi, non economici ma duraturi, un buon investimento per i nostri figli.
Le altre marche sono Achillea, Hipp, Holle, Sunval (azienda storica tedesca che produce e commercializza alimenti biodinamici per bambini e da sempre si distingue per l’altissima qualità delle materie prime, per l’assenza di conservanti di sintesi, zuccheri, sale e lieviti e per la vasta gamma di prodotti offerti). La Milupa vende le creme di cereali biologiche: riso, mais e tapioca, semolino. E anche Coop produce un’interessante linea bio.
E veniamo al problema dei pannolini. Lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani è, oggi, un enorme impegno per ogni Amministrazione Pubblica. La prevenzione migliore consiste nell’evitare l’acquisto di merce con un ingombrante packaging e i prodotti “usa e getta” (posate, stoviglie, tovaglioli e fazzoletti di carta, panni per pulizia casa, rasoi, pile).
Sul mercato esistono valide alternative anche al flagello dei pannolini per l’infanzia che rappresentano il 2% dei rifiuti urbani. Il calcolo è presto fatto se pensiamo che un bimbo ne utilizza ogni giorno 5 o 6 moltiplicati per i primi tre anni della sua vita. L’impatto sull’ambiente è terrificante se aggiungiamo che ognuno impiega 500 anni per scomparire dalla faccia della terra! Le alternative ecologiche sono costituite dai lavabili che hanno un costo iniziale consistente ma che viene ammortizzato nel corso del tempo fino ad ottenere un notevole risparmio. Se il pensiero di avviare la lavatrice di continuo vi intimorisce tre brand ne producono in materiali biodegradabili certificati, in fibra naturale e con packaging in mater–bi o film riciclabile sono: Nappy Nat, Moltex e Vivicot.
di Marzia Fiordaliso