Mappatura delle coste italiane

Mappatura delle coste italiane, Sorgenia sostiene la ricerca – Trame verdi

Per completare la mappatura delle coste italiane Progetto M.A.R.E. è partito da Taranto ed è arrivato, dopo 1400 miglia, a Corfù. Tante le tappe nel Mar Adriatico con soste a Gallipoli, Bari, Pescara, Ancona, Venezia, Pola, Spalato, Dubrovnik e Durazzo.

M.A.R.E. è l’acronimo di Marine Adventure for Research & Education e nasce da un’idea della Fondazione Centro Velico Caprera in collaborazione con One Ocean Foundation e con il sostegno di Sorgenia. Nel 2022, nei tre mesi di navigazione, erano state eseguite analisi e monitoraggi nel Mar Tirreno.

Mappatura delle coste italiane, le novità del 2023

Quest’anno sono state introdotte delle novità, un equipaggio totalmente diverso e la presenza a bordo dei ricercatori di Università italiane e straniere:

Innanzitutto annoveriamo con piacere la riconferma dei nostri partner Yamamay, Sorgenia e Polaroid Eyewear, che hanno aderito senza riserve al progetto di quest’anno dimostrando di aver pienamente compreso la portata di questa operazione – ha spiegato Stefano Crosta, presidente della Fondazione Centro Velico Caprera – Tra le novità più importanti c’è l’adesione da parte di ricercatori di Università italiane e straniere, che saliranno a bordo in alcune tratte del percorso per sviluppare specifici progetti di ricerca. Di fatto, quindi, il catamarano One ha aperto le porte alla comunità scientifica internazionale e diventa una piattaforma di raccolta dati a disposizione dei ricercatori di tutto il mondo.

Buone notizie dopo la missione 2022

Le analisi hanno evidenziato una riduzione delle sostanze inquinanti organiche persistenti come Ddt e Pcb; i dati sono stati confrontati con quelli provenienti da precedenti studi. Impossibile paragonare i dati dell’inquinamento da metalli a causa della mancanza di studi affidabili. I risultati del Progetto M.A.R.E. e la creazione di marcatori molecolari specifici saranno di grande utilità per la ricerca del futuro:

Uno dei due filoni di ricerca riguarda il monitoraggio di specie data carenti e di specie aliene, attraverso l’analisi del Dna ambientale, cioè le tracce di Dna lasciate dagli organismi nei campioni di acqua prelevati – sottolinea Ginevra Boldrocchi, coordinatrice scientifica di One Ocean Foundation – Per poter analizzare i campioni raccolti nel 2022 è stato necessario creare ex novo i primer, ossia i marcatori molecolari specifici per le specie target. Una volta messi a disposizione della comunità scientifica internazionale, queste sequenze faciliteranno enormemente i monitoraggi futuri della biodiversità marina.

Continuare la ricerca nel Mediterraneo

Certo è che se si confronta la presenza di metalli quali zinco, rame, piombo e nichel riscontrata nello zooplancton del Mar Tirreno con le rilevazioni in altre aree del mondo il risultato è piuttosto pesante: le concentrazioni sono paragonabili a quelle dei mari più inquinati.

Obiettivo di Progetto M.A.R.E. è sicuramente continuare i prelievi marini nelle prossime estati:

Immaginare un orizzonte in cui questo progetto possa tradursi in uno strumento concreto nelle mani delle amministrazioni locali, nazionali ed europee – conclude Stefano Crosta – per mettere in campo più efficaci politiche di conservazione e prevenzione degli ecosistemi marini.

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