Nella giornata di lunedì 27 giugno un maxi incendio a Roma ha colpito diverse zone della Capitale. In particolare nell’area dell’Aurelia sono scoppiate ben cinquanta bombole di GPL e per questo motivo il fumo ha invaso tutta la città fino a tarda notte.
Alcuni cittadini sono rimasti lievemente intossicati per quanto accaduto, tuttavia ci potrebbero essere ulteriori conseguenze come episodi di asma, irritazioni alle vie respiratore e agli occhi. Ha dichiarato Fabio Cibella, ricercatore all’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irib):
Il problema di questi episodi è che bisognerebbe assolutamente investire per prevenirli, dato che contrastare gli effetti che ne conseguono non è affatto semplice e la lista di sostanze tossiche che possono essere rilasciate nell’ambiente è davvero considerevole.
Maxi incendio a Roma: tutte le conseguenze
Le sostanze tossiche sviluppate dal maxi incendio a Roma potrebbero colpire i campi e le coltivazioni. Così facendo ci sono due forme di intossicazione: quella diretta, con l’inalazione delle tossine, e quella indiretta, con il consumo di prodotti alimentari contaminati.
Il consiglio principale è quello di bere molta acqua per far diminuire il più possibile l’esposizione alle polveri pericolose. Inoltre bisogna stare molto attenti agli alimenti che si acquisteranno nel corso dei prossimi giorni. Ha aggiunto Cibella:
La prima indicazione è quella di chiudere porte e finestre, se necessario, sigillando le uscite e ostacolando la ventilazione. Sarebbe opportuno restare in casa finché le autorità dichiareranno la salubrità dell’ambiente
Ricordiamo solo qualche settimana fa l’incendio a Malagrotta, che ha causato numerosi disagi e sta causando ancora molti problemi. Secondo Arpa Lazio, diossine e policlorobifenili (pcb) sono entro i limiti di legge nelle zone interessate dalle fiamme. Basti pensare che a Fiumicino il valore del primo campione prelevato era più alto del valore di riferimento individuato dall’OMS per l’ambiente urbano.