Lo sviluppo dell’intelligenza artificiale è ormai un tema globale che coinvolge anche ambiente e sostenibilità. Il largo utilizzo dei data center fa crescere la domanda di energia elettrica, per questo anche le big tech si muovono da tempo. Meta e Google ad esempio sono impegnate affinché i loro data center abbiano un’energia a basso impatto ambientale.
Meta ha infatti stipulato un accordo con Sage Geosystems per realizzare un sistema geotermico da 150 megawatt di capacità simile ai consumi di circa 70mila appartamenti.
Utilizzando il metodo fracking, ovvero il metodo della fratturazione idraulica, l’azienda di Zuckerberg intende ottenere calore pulito e spiega sul proprio blog:
Come parte di questa partnership con Sage, prevediamo fino a 150 MW di nuova energia geotermica di base per supportare la crescita del nostro data center.
Ciò si basa sul nostro lavoro verso un’economia a zero emissioni di carbonio con soluzioni che creano un pianeta più sano per tutti. Ad oggi, Meta ha stipulato contratti per oltre 12.000 MW in progetti di energia rinnovabile, rendendoci uno dei maggiori acquirenti aziendali di energia rinnovabile a livello globale.
Energia geotermica, Meta segue l’esempio di Google
Le diverse applicazioni della geotermia contribuiscono all’obiettivo di decarbonizzazione globale, poiché si tratta di un’energia che fornisce soluzioni rinnovabili di raffreddamento e riscaldamento.
Anche Google ha deciso, ancora prima di Meta, di affidarsi a fonti geotermiche: grazie ad una partnership con Fervo Energy, sta costruendo in Nevada un impianto da 5 megawatt che ha già iniziato a diffondere energia nella rete.
Iniziative come quelle di Meta e Google rappresentano passi importanti verso la sostenibilità globale. Oggi l’energia geotermica è ancora una risorsa non utilizzata ma con una corretta strategia ed un sostegno dei governi può diventare un ottimo alleato del settore tecnologico.
di Grazia Di Salvo, Redattrice digitalepopolare.it e team Comunicazione PA Social