Le città sostenibili sono sempre più impegnate a trovare nuove soluzioni per una mobilità a basso impatto con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento e migliorare la qualità della vita delle persone.
Se fino a qualche anno fa pensare a città con meno auto sembrava un sogno impossibile, oggi sono sempre di più le realtà che si stanno impegnando per promuovere per esempio l’uso della bicicletta.
Certamente non sono ancora molti i casi di città come Ferrara che ha 150 km di piste ciclabili e vede il 32% degli spostamenti complessivi in bicicletta ma molti comuni italiani sembrano voler seguire l’esempio della città estense. Ferrara ha da anni un programma operativo di interventi per la sicurezza della circolazione e per scoraggiare l’uso dell’auto: ha installato numerose postazione di bike sharing e car pooling, creato un servizio di trasporto merci in bicicletta-cargo e attivato in periferia parcheggi attrezzati con pannelli fotovoltaici e stazioni di ricarica elettrica.
Si perché il parcheggio può diventare un problema serio per chi si sposta su due ruote. Anche in questo caso gli esempi da cui prendere ispirazione ci sono: alcune gradi città del nord Europa potenziano costantemente i parcheggi per le bici. È il caso del maxi parcheggio di Utrecht: 12.500 posti in tre piani sorvegliati. Questa infrastruttura, vicino alla stazione ferroviaria, rappresenta un esempio anche per i servizi che offre: il parcheggio è gratuito nelle prime 24 ore e al suo interno si trovano servizi collaterali come officina, assistenza, vendita, noleggio etc.
Parallelamente al miglioramento di parcheggi e piste ciclabili, crescono i progetti per trasformare la bicicletta in un veicolo meno faticoso da utilizzare. Come il Copenhagen Wheel progettato dal MIT che si sta rapidamente diffondendo: le ruote contengono una batteria elettrica che raccoglie l’energia in frenata e la restituisce come riserva quando richiesto. La differenza rispetto alle tradizionali bici elettriche è che la ruota può essere montata su qualsiasi bicicletta ed è molto leggera. La soluzione è dotata di un chip Bluetooth che registra alcuni dati utili su inquinamento urbano, livello di traffico, tempi di percorrenza delle tratte urbane utilizzate dall’utente. Inoltre i dati possono essere trasmessi alle autorità cittadine per gestire al meglio il flusso del traffico.
Un passo avanti nell’integrazione di tecnologie innovative a un veicolo “antico” come la bicicletta. Un altro esempio di come la tecnologia può essere amica dell’ambiente.
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