Le persone si muovono quotidianamente per andare a scuola, al lavoro, per curarsi e acquistare beni ma si spostano anche per scappare, per sfuggire ad una vita che non è più degna di questo nome, lasciano la violenza, le torture, la fame, le bombe…visto dall’alto il pianeta è una superficie con un inarrestabile flusso di gente; chi si muove lentamente, chi con più agio e velocità ma tutti hanno un unico scopo: raggiungere la meta e, spesso, salvarsi.
Che lo si voglia o no, che si facciano referendum, che se ne discuta in TV, che si alzino muri o cancellate, che ne parli Papa Francesco o uomini davanti ad un bar il concetto di base resta il medesimo: nessuno potrà fermare il bisogno di un essere umano di lasciare la sua terra, non siamo in emergenza, siamo nella normalità di questo millennio, le migrazioni internazionali si configurano come una realtà nuova e non più estirpabile. Non un singolo episodio della Bibbia in cui 600 mila persone attraversarono il deserto sotto la guida di Mosè e la mano dell’Onnipotente ma un esodo senza soluzione di continuità più forte di qualsiasi legge, di qualsiasi discriminazione, di qualsiasi pochezza mentale.
Coloro che a casa propria si trovano bene vorrebbero continuare così senza distrazioni, senza fastidi, senza guardare chi è povero e solo o semplicemente e apparentemente diverso tuttavia, solo in Italia, pare che quelli che definiamo “stranieri” (dal latino estraneo ovvero diverso da noi) siano ben 5 milioni, circa l’8,5 % della popolazione italiana. Fingere dunque che non esistano? O provare ad integrarsi? Non loro noi dobbiamo cominciare ad integrarci! Capire di più del loro paese, delle loro abitudini, del loro cibo per imparare ad essere aperti e solidali.
Una bella proposta è il progetto Migrantour – European network of migrant driven intercultural routes to understand cultural diversity, co-finanziato dall’Unione Europea e promosso da diversi enti tra cui VIAGGI SOLIDALI, con l’obiettivo di creare una rete europea di città unite da un unico MIGRANTOUR (Torino, Milano, Firenze, Roma, Genova, Parigi, Marsiglia, Lisbona, Valencia).
In buona sostanza un ventaglio di passeggiate interculturali e urbane (sia per adulti sia per le scuole) che in poche ore permettono di comprende come le nostre città siano da sempre il frutto delle migrazioni e dell’incontro tra diverse culture, portandoci a scoprire luoghi sconosciuti o a vederli con nuovi occhi.
Gli accompagnatori non sono guide turistiche professionali con patentino ma persone selezionate e formate per gestire itinerari di tipo didattico-formativo sul tema dell’intercultura. L’attività permette loro di ricevere un compenso dignitoso e far conoscere la cultura dei paesi di provenienza.
Per saperne di più www.mygrantour.org e www.viaggisolidali.it
di Marzia Fiordaliso