Dai tavolini realizzati con i pallet alle poltrone, dalle collane agli orecchini, fino ai soprammobili e ai vestiti vintage. Sono solo alcuni dei regali che gli italiani troveranno sotto l’albero il prossimo 25 dicembre. Quest’anno però a molti potrebbe capitare di scartare un pacco e trovarsi tra le mani uno di questi presenti in versione “rivisitata”: sono gli effetti dell’upcycling-mania, ovvero l’arte di dare nuova vita, rinnovate funzioni e un nuovo valore estetico agli oggetti già utilizzati, una vera e propria tendenza nata negli Stati Uniti, così forte da attirare l’attenzione di New York Times e Boston Globe. Addirittura un italiano su 2 (48%) ha ammesso di aver preso in considerazione l’acquisto o la creazione ad hoc di questi originali oggetti per gli imminenti regali di Natale.
I più gettonati? Elementi d’arredo (44%), come quelli realizzati con i pallet recuperati, i capi d’abbigliamento rivisitati (42%) e i gioielli vintage modernizzati (33%). Tra le motivazioni principali l’attenzione alla sostenibilità (61%), l’originalità (47%) e la crisi (34%). Tra i più avvezzi all’arte dell’upcycling le donne tra i 30 e i 45 anni (57%), soprattutto nelle metropoli come Milano (56%) e Roma (54%).
È quanto emerge da uno studio promosso dall’agenzia Espresso Communication, condotto su circa 1500 persone tra i 18 e i 65 anni attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community, coinvolgendo un panel di 15 docenti universitari, per capire qual è il rapporto degli italiani con la tendenza dell’upcycling arrivata da oltreoceano e quali sono le ragioni di questo successo.