La salute dei nostri figli prima di tutto. Partendo dalle scuole. Per questo Campagna Amica e Coldiretti non potevano che aver accolto positivamente la notizia di pochi giorni fa che banna dagli istituti scolastici il cibo “spazzatura”. Venti assessori all’agricoltura delle regioni italiane, hanno infatti firmato un protocollo in cui si vieta “la distribuzione ai minori, mediante distributori automatici e in ogni luogo aperto al pubblico di alimenti e bevande sconsigliati ovvero contenenti un elevato apporto totale di lipidi per porzione, grassi trans, oli vegetali, zuccheri semplici aggiunti, prodotti ad alto contenuto di sodio, nitriti e/o nitrati utilizzati come additivi, aggiunta di zuccheri semplici e dolcificanti, elevato contenuto di teina, caffeina e similari”.
Calabrese: “Decisione importante per la salute dei nostri figli”. Basta con i distributori automatici di cibo “spazzatura” e con tutto ciò che ne consegue, con naturale giovamento del fisico dei ragazzi: “E’ una decisione importante – spiega il prof Giorgio Calabrese, esperto dietologo e nutrizionista – la scuola è il luogo per eccellenza dove le famiglie si devono sentire sicure a cominciare da quello che mangiano i propri figli”. Calabrese non ha dubbi: “In famiglia si può mangiare il dolcino magari fatto in casa e con prodotti garantiti, ma bisogna evitare che a scuola i nostri ragazzi si riempiano di schifezze e alimenti poco sani che sono un rischio per l’obesità”. Fermare la vendita del cibo spazzatura nelle scuole per favorire alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione: “Dobbiamo stare sempre attenti – aggiunge Calabrese – alla qualità e al territorio. Inoltre, non ci dobbiamo preoccupare solo di quello che esce fuori dai distributori automatici ma anche dai cornetti nei bar pieni di strutto o dei panini carichi di grassi. I bambini devono imparare a mangiare fin da piccoli”.
Sì ai distributori “sani”. La grande diffusione dei distributori automatici dove acquistano 23 milioni di italiani, tra i quali ben dieci milioni regolarmente, deve essere accompagnata da una innovazione che punti a privilegiare prodotti naturali, di stagione e Made in Italy con obiettivi salutistici ma anche di formazione, soprattutto nelle scuole. Un obiettivo che può essere sostenuto con l’aiuto dei nuovi distributori automatici di frutta e verdura snack che si stanno diffondendo e dove è possibile acquistare a prezzi calmierati frutta fresca, disidratata o spremute di origine nazionale senza aggiunte di zuccheri o grassi come alimento rompi-digiuno per una merenda sana alternativa.
In Italia un bambino su 4 in sovrappeso. Nel nostro Paese quasi un bambino sui quattro (il 22,2 per cento) e in sovrappeso, mentre il 10,6 per cento è addirittura obeso secondo l’ultimo Rapporto “Okkio alla salute”. L’aumento di peso è un importante fattore di rischio per molte malattie come i problemi cardiocircolatori, il diabete, l’ipertensione, l’infarto e certi tipi di cancro. E la situazione in Italia non è incoraggiante visto l’allargarsi della crisi alimentare con il numero dei bambini e adolescenti che mangia frutta e verdura a ogni pasto che è sceso al 35 per cento nel 2013 rispetto al 37 per cento dell’anno precedente. Quelli che la mangiano una volta al giorno sono passati al 35 per cento contro il 39 per cento e si registra anche un aumento di coloro che non l’assumono o lo fanno un massimo di 2 volte a settimana (31 per cento contro il 24 per cento).